E tu, che vudett sei?

Creato il 13 gennaio 2015 da Harimag

Claudia Faranda, simpatica e vivace bag designer che da un semplicissimo pezzo di legno riesce a far nascere delle Vudett, eleganti ma stravaganti pochet di ogni giorno. Profumi, meloni, dischi, macchine fotografiche, pianoforte, radio e tante altre tangibili realtà quotidiane ad ispirare e nutrire l'estro Vudett. E da brava siciliana, si fa notare anche da importanti riviste di moda, con un complimento su Vogue ed un altro su Grazia.

Noi dell'Harimag abbiamo avuto il piacere di intervistarla per conoscere meglio cosa le stuzzica l'idea, cosa sogna tra una vudett ed un'altra e così scopriamo che è una sana amante dei colori!

Vudett, interessante nome, racchiude in sè (come ho potuto leggere) il “legno”; perchè proprio questo materiale e non altri?

Ho sempre amato il legno, amo il profumo che emana e le sue venature, il calore e il colore e persino le sue imperfezioni. La plastica troppo inflazionata per le borse, di pelle non se ne parlava proprio, sono troppo eco-friendly, e poi mi piaceva l’idea di stravolgere l’utilizzo classico del legno, non più solamente in complementi d’arredo ma nel fashion.

Le borse Vudett sono veramente particolari, ma perchè la scelta di produrre solo pochette? E per la donna che sta fuori tutto il giorno e deve portarsi tutto dietro?

E’ il concetto di borsa che ho voluto stravolgere. Dovete guardarle con gli occhi di chi sta ammirando un gioiello. Piccole sì, ma al tempo stesso ci entra tutto ciò che è indispensabile: chiavi, soldi, telefono e rossetto. Eleganti e stravaganti si portano a mano proprio come portereste qualcosa di prezioso. Le borse alla Mary Poppins ce le portiamo dietro tutto il giorno, quando vogliamo invece stupire, osare le Vudett sono l’ideale.

Esiste in Vudett un forte contrasto tra l’anima della pochette (solitamente usata per serate e/o eventi) e l’uso di colori forti, da giorno; Vudett come accomuna queste due caratteristiche così lontane tra loro?

Diciamo che sono più legate all’umore e alla personalità di chi le indossa. In fondo le più “sgargianti” sono limone e melone, ma quelle sono decisamente stagionali. La Camera Bag ad esempio è in color sangria, eletto dal Pantone Institute colore must dell’anno. Le altre si abbinano perfettamente ad outfit di ogni tipo, dal tono su tono al total black. E poi che noia sempre gli stessi colori.

Avete già in mente nuove Vudett? Qualche anticipazione?

Sì, ce ne sono tantissime e verranno lanciate per la prossima Fashion Week di Milano, quindi state connesse, perché sto lavorando su vari concept, primo fra tutti il make-up.

 Essendo una start up, quali sono gli steps per crescere in questo mercato?

Sudore, pazienza, fiducia, follia e tanta ma tanta fortuna.

Vedendo le borse mi sento decisamente in vacanza, in estate, forse è il caldo sole della Sicilia la base forte del vostro stile?

Beh da siciliana il sole io me lo porto dentro, le Vudett devono trasmettere allegria e gioia di vivere, ma sono una siciliana giramondo quindi traggo spunto dai miei viaggi anche in posti freddi ma all’avanguardia in fatto di moda e design.

Quali obiettivi e sogni coltivate?

Voglio un mondo pieno di Vudett ahahahh! A parte gli scherzi, vorrei che il mio brand crescesse, perché non c’è niente di più bello di creare qualcosa e vedere che piace così tanto alla gente.


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