È tutto ciclico, poi viene l’autunno, e poi l’inverno

Creato il 05 agosto 2011 da Andreapomella

Le sere dell’estate romana assomigliano a una punizione. Sono così da sempre, da vent’anni almeno, dacché me ne ricordo io. Ben poche cose riescono a farmi sfiorare la disperazione come quelle lente passeggiate immerse nell’afa torrida capitolina, sbuffando tra uno stand di finto artigianato etnico dei nativi nord americani, raffazzonati ristorantini con promesse di cene equo solidali, banchetti di maghi, indovini, cartomanti e veggenti, e ogni altro genere di stuzzicaportafogli per le masse dei vacanzieri di città. Occorre possedere una discreta flessibilità emotiva per passare indenni lungo queste forche caudine, e a giudicare dalla reazione negativa dei miei neurotrasmettitori ne deduco di esserne completamente sprovvisto. “È una serata normale”, mi ripetevo un tempo, osservando le facce rilassate e divertite dei miei amici mentre tracannavano schifose birre servite in bicchieri di cartone. Una serata normale. Me lo ripetevo mentre i miei valori mentali sinaptici crollavano. Oggi mi succede la stessa cosa, in una di quelle poche volte che affronto impavido la leggendaria estate romana con l’intenzione di distendermi in panciolle in grembo alla città madre, come un bambino stanco dei bagni di mare che si rintana dietro i lombi materni nell’ombra calda di una pineta serale. È tutto ciclico, poi viene l’autunno, e poi l’inverno. È così che sono sopravvissuto per trentotto lunghi anni. All’esteta romana. E non solo.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :