Si può essere d’accordo o meno sull’opportunità di sostenere un eventuale governo Monti. Faccio solo notare che sia Di Pietro che Bossi hanno dichiarato che non sosterranno tale governo e trovo delle somiglianze.
Antonio Di Pietro perché si paventa un governo che risponde al sistema bancario, al sistema finanziario e addirittura a quello della speculazione. I riferimenti sono al curriculum di Mario Monti, presidente europeo della Commissione trilaterale, membro del Gruppo Bilderberg e dipendente di Goldman Sachs. Riferimenti che solleticano molto le fantasie dei fanatici del complotto. Poi, giù con la mazzata al Partito Democratico: I ceti deboli non debbono essere usati come carne da macello per far quadrare i conti. E’ troppo facile dire che per raggiungere questo obiettivo si può colpire chiunque.
Umberto Bossi, spernacchiando e ruttando, si limita a dire che loro vogliono andare al voto. Le motivazioni, implicite, riguardano l’accozzaglia romana da prima Repubblica.
Passerò per fanatico del complottismo a mia volta, ma è così sbagliato immaginare che IdV e Lega non vogliano sostenere un governo che – se troverà una quadratura e un terreno comune – dovrà attuare misure impopolari, per poi presentarsi alle urne, magari da soli, e cercare di fare il pienone, chi a destra e chi a sinistra, gridando all’inciucio?