Magazine

E’ veramente tornata Zemanlandia?

Creato il 14 ottobre 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

E’ veramente tornata Zemanlandia?14 OTTOBRE - Una stagione che riparte offre sempre svariati spunti di riflessione e uno di questi, per certi versi uno dei più intriganti, è quello rappresentato dal ritorno su una panchina di Serie A del “maestro” Zdenek Zeman, uno degli allenatori più discussi ed allo stesso tempo più amati della storia del calcio italiano degli ultimi 25 anni. Per il tecnico boemo, reduce dalla trionfale esperienza di Pescara, riportato nella massima serie dopo un’attesa durata diciannove lunghissimi anni, è arrivata la chiamata della Roma, che dopo la poco felice esperienza dello scorso anno con l’asturiano Luis Enrique, ha deciso di affidarsi a Zeman per la stagione del rilancio. Per Zeman, dopo stagioni  trascorse tra Serie B, Lega Pro ed esperienze estere, spesso terminate anticipatamente con un esonero, è finalmente arrivato il momento del rientro nel grande calcio dalla porta principale.

Il suo arrivo sulla panchina giallorossa ha riportato immediatamente alla memoria un lungo elenco di aneddoti e situazioni, mai dimenticate: partendo dal suo gioco spiccatamente offensivo sino ad arrivare alle sue inimitabili frasi celebri per finire ai massacranti allenamenti con gli immancabili balzi sui gradoni dello stadio. A tal proposito, un certo Pierluigi Nicoli, discreto difensore che indossò la casacca rossonera del “Foggia dei miracoli”, racconta che le preparazioni precampionato erano talmente faticose che la felicità del meritato  riposo serale era presto sostituita dalla preoccupazione per la successiva seduta mattutina di allenamento.

E’ veramente tornata Zemanlandia?
Il marchio di fabbrica del nuovo tecnico capitolino è indiscutibilmente rappresentato dal suo credo tattico, fermamente basato su uno spumeggiante 4-3-3 dove i laterali effettuano sovrapposizioni a ripetizione, dove il centrocampista davanti alla difesa arriva ad inserirsi sino all’area di rigore, dove le due ali del trio d’attacco svariano lungo l’intero fronte offensivo senza offrire punti di riferimento, il tutto condito da veloci triangoli e rapide verticalizzazioni. E’ inevitabile, però, giungere alla conclusione che certi principi tattici debbano essere, come dire, giocoforza “adattati” al livello tecnico di un campionato come quello della nostra Serie A. Se prendiamo ad esempio il Pescara allenato da Zeman dello scorso anno, secondo in serie B con il miglior attacco (oltre 100 gol),  si può ragionevolmente affermare che mentre nella serie cadetta è consentito prendersi il rischio di concedere alla squadra avversaria più occasioni da gol nell’arco di una partita, è altrettanto vero che nella serie maggiore esistono attaccanti ai quali basta poco per capitalizzare al massimo anche la singola azione offensiva.

Il popolo giallorosso, che confidava nell’arrivo di Zeman già lo scorso anno, è tornato nonostante tutto a sognare e gli oltre 25.000 abbonamenti sottoscritti rappresentano una testimonianza di fede indiscutibile. Dopo le prime esaltanti amichevoli estive sono tuttavia già arrivati anche i primi campanelli d’allarme. Le rimonte subite in casa con Catania e Bologna, quest’ultima terminata con un’incredibile sconfitta da 2-0 a 2-3, fino ad arrivare all’umiliante battuta d’arresto per 4-1 allo Juventus Stadium contro i bianconeri di Antonio Conte, hanno ancora una volta messo a nudo, come forse era lecito attendersi, le immancabili lacune nella fase difensiva delle squadre “targate” Zeman.

E’ veramente tornata Zemanlandia?

Il centrocampista giallorosso Daniele De Rossi

La scorsa settimana ulteriore benzina sul fuoco è arrivata poi dalle eccellenti quanto discusse esclusioni dallo start eleven di “Capitan Futuro” De Rossi e dell’italoargentino Osvaldo,  che durante la settimana erano apparsi secondo il tecnico boemo svogliati e poco votati alla causa giallorossa e che venerdì scorso, invece, hanno tolto le castagne dal fuoco a Prandelli nella complicata trasferta in Armenia della Nazioale. Scelte, quelle del tecnico boemo, destinate sicuramente a far discutere e che riapriranno, almeno per quanto riguarda De Rossi, il tema di una potenziale cessione nel prossimo mercato di gennaio, dopo aver resistito per un’intera estate alle faraoniche proposte del Manchester City di Roberto Mancini.

La strada quindi è tutt’altro che in discesa, tant’è che da qualche giorno si rincorrono addirittura alcune voci, quanto fondate non è dato al momento sapersi, su un possibile avvicendamento del tecnico con papà De Rossi, da anni allenatore della primavera giallorossa. Fantamercato? Forse si, ma il dubbio alla fine rimane: siamo veramente sicuri che Zemanlandia sia tornata?

Enrico Brigi


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :