Consapevolmente. Perché ritengo che sia importante per me allontanarmi da situazioni che mi stanno caricando e chiedendo troppo. Non è egoismo, è solo prudenza. Non per abbandonare, solo per mettermi al riparo, per non articolare troppi argomenti. E mi succede quando capisco che non riesco a dare risposte, ma soltanto a fare domande. In momenti così, qualcosa, fra me e me, mi predispone a non voler essere protagonista nelle definizioni, nelle opinioni o nelle decisioni che potrebbero comportare trasformazioni in questioni importanti: legami, relazioni, contesti. Sopraggiunge una certa cautela, un po' di timore, forse anche un po' di stanchezza come reazione a circostanze che non posso, non riesco o non voglio controllare. In fondo, credo sia meglio essere confusi piuttosto che dare tutto per risolto e definito in maniera meccanica e frettolosa. E chiedere è forse l'unico modo per restare, restare lì dove hanno bisogno di me, quando l'impulso mi spingerebbe invece a scappare.
Cerco solo di capire e di capirmi, anche se questo staccare, questo lasciarmi andare, costa.
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