E' viva la Torre di Pisa

Da Madhouse @serenamadhouse


Stanchezza e voglia di lacrime. Solitudine e voglia d'amare. Pisa, finalmente, viva e austera , coi suoi  palazzi verdi e gialli, le sue cupole e, lungo l'Arno severo, la sua  grazia. Come è nobile il suo rifiutarsi. Città pudica e sensibile. E così vicina a me di notte nelle strade deserte... che passeggiandovi solo, la mia voglia di lacrime finalmente si sfoga. Qualcosa di aperto in me comincia a cicatrizzarsi.
  
 Sui muri di Pisa: "Alberto fa l'amore con mia sorella".
Pisa e gli uomini sdraiati davanti al Duomo. Il Camposanto, le sue linee rette, i cipressi ad ogni angolo. Si capiscono le discordie del Quattrocento e del Cinquecento. Qui ogni città conta, col suo volto e la sua verità profonda.
  
Non esiste vita che non sia quella in cui lungo l'Arno i miei passi ritmano la solitudine. E quella che mi agitava sul treno che scendeva verso Firenze. Quei gravi volti di donna, improvvisamente sciolti in una risata. Una soprattutto, col naso lungo e la bocca altera, che rideva. A Pisa una lunga ora ad oziare sull'erba di Piazza del Duomo. Ho bevuto alle fontane: l'acqua era un po' tiepida ma tanto fluida. Avviandomi verso Firenze, mi sono soffermato su certi volti, ho bevuto certi sorrisi. Sono felice? Non ha molta importanza, tale è la passione con cui vivo.
Albert Camus, TACCUINI 1935-1942

  
 
   
fotografie tratte dal sito DEVIANART
 

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