Ogni volta che ho incontrato le fotografie di Mario Dondero, mi sono soffermata qualche secondo in più rispetto a quanto faccio di solito.
Every time I met the photographs of Mario Dondero, I stopped a few seconds longer than I usually do.C'è una luce così calda nelle sue immagini, così rassicurante. C'è sempre qualcuno che ride, che parla, che è un po' a disagio o del tutto spontaneo ma in ogni caso - che si tratti di personaggi famosi o di gente comune - si percepisce una grande semplicità, rara e mai banale, che probabilmente era trasmessa da lui, che stava dietro l'obiettivo.
Al di là dei chilometri, gli ostacoli e a volte la terribile sofferenza di chi veniva ritratto nei suoi reportage, il risultato è una sorta di "zona franca" pacifica in cui tutti possiamo/vogliamo riconoscerci.
La sua raffinata sensibilità - non solo in senso artistico - mi ha sempre stregato. E poi ho trovato questo video, dove lui parla delle sue fotografie e le racconta così bene che sembra di vederle muoversi. E vorrei vederne altre...
Beyond kilometers, obstacles and sometimes the terrible pain of those who were portrayed in his report, the result is a sort of a peaceful "free zone" where all of us can/want to recognize.
His refined sensibility - not only in the artistic sense - has always bewitched me. And then I found this video where he talks about his photographs and narrate them so well that it seems to see them move. And I would like to see more...