Non è una gran bella notizia quella che rimbalza dal web e che ci accingiamo a darvi. Ancora una volta dobbiamo parlare di una discriminazione in ambito videoludico subita da una donna. L’episodio spiacevole è accaduto nel corso dell‘E3 che si è svolto a Los Angeles non più tardi di due settimane fa. Protagonista, suo malgrado, di questo episodio spiacevole la collega Katie Williams che racconta sulle pagine di Kotaku quanto le è accaduto.
In sintesi, ma vi invitiamo a leggere l’articolo originale, la collega in procinto di provare un non meglio non specificato fps per una “prova su strada” si è trovata davanti ad un pr (quasi sempre furbissimi gli appartenenti a questa categoria, non ce ne vogliano ma, spesso e volentieri è così) che ha giocato il titolo al posto suo. Questo perché una donna e quindi non considerata in grado di affrontare cotanto sparatutto in soggettiva.
La giornalista ha compreso il motivo ed ovviamente è stata ferita da tanta “troppa” gentilezza. Per rincarare la dose, diversi pr (sempre grandi cervelloni) hanno invitato la collega a provare dei titoli per Facebook. Insomma, il pregiudizio rimane ancora ora e nonostante la tecnologia progredisca, i comportamenti stupidi degli esseri umani rimangono.
Con tanta amarezza.
Non più tardi di sei mesi fa, le videogiocatrici di tutto il mondo avevano anche pubblicato un video (qui il post) che vi riproponiamo proprio per evitare questi comportamenti discriminatori e chiedendo rispetto su YouTube. Anche perché capaci, e chi vi scrive lo ha testato di presenza (anche se non ci sarebbe bisogno di dirlo, vista l’ovvietà): molte ragazze sono veramente “signori giocatori”. Anzi, smettiamola col maschile, “signore giocatrici”.
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