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Earth Day 2013

Da Rsxblog @rsxblog
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Probabilmente i Maya più che prevedere la fine del mondo avevano previsto l' infinità della stupidità umana, la sua crescita esponenziale ed incontrastata.
Chi mai distruggerebbe indiscriminatamente l' ambiente in cui vive e da cui dipende la sua esistenza stessa!??!
L'uomo....a quanto pare!!!
L' unico essere vivente dotato di raziocinio, in grado di domare l' istinto; caratteristica questa che lo distingue, o almeno dovrebbe, dalle altre specie animali.
La comparsa dell' uomo sulla terra ha avuto un impatto per certi versi devastante. Nel corso della sua evoluzione, al crescere del grado di "civiltà" è aumentato l' impatto ambientale delle attività umane,via via più inquinanti.
Numerosi i tentativi di frenare questo tentato suicidio.
Oggi, 22 aprile 2013, si celebra la Giornata della Terra.
Ogni anno, a partire dal 1970, milioni di persone celebrano l’ambiente e la salvaguardia del pianeta.
Fu il senatore Nelson - in seguito al disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oil al largo di Santa Barbara in California - a portare le questioni ambientali all' attenzione dell' opinione pubblica e del mondo politico. Principio ispiratore era quello secondo cui "tutte le persone, a prescindere dall'etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile" (Fonte: Wikipedia).
L' Earth Day ebbe il merito di sensibilizzare le masse verso i rischi a cui la crescente industrializzazione e le attività sempre più inquinanti esponevano. Diede una spinta rilevante a successive iniziative al riguardo, quali il vertice delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992 e l' elaborazione del Protocollo di Kyoto.
A oggi, nonostante l' orientamento delle attività economiche allo sviluppo sostenibile, si fatica a registrare un cambiamento sostanziale. Il pericolo è più che mai concreto e immediato. Il rischio è quello di un "caos climatico" capace di inaridire le pianure fertili da cui dipende la vita di centinaia di milioni di persone e di minare l'equilibrio degli oceani; basti pensare che la superficie coperta da ghiacci spessi e consolidati è oggi del 60 per cento inferiore a quella del 1981 (Fonte: Repubblica.it).
Urge quindi un impegno concreto, non solo elaborazioni teoriche e tante belle parole.
Il concetto di sviluppo sostenibile è nato con il fine di "soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità di quelle future di soddisfare i propri".
Forse è giunto il momento di rimboccarsi le maniche.

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