Io non so come cavolo mi viene in mente di mettermi a vedere certi film… ben sapendo cosa sono e cosa aspettarmi.
Easy Girl è una commediola giovanilistica che non ha altra pretesa di giocare un po’ sul sesso (parlato, mai fatto) e su come le voci si muovono a ritmo vertiginoso al’interno di un college.
Olive (ma che nome è Olive?) è una ragazzina decisamente intelligente e assolutamente anonima.
Una sua piccola bugia detta alla sua migliore amica scatena una serie di voci che ben presto le affibiano la nomea di ragazza facile.
Da lì a diventare per tutti la troietta della scuola il passo è breve, anzi immediato.
Lei a quel punto decide di cavalcare l’onda per non perdere la fama acquisita… e riesce anche a tirar su un po’ di soldi, senza mai non dico aprire le gambe, ma nemmeno scoprire una tetta.
Il film è tutto qui e non regala niente di più di quello che racconta la trama.
Will Gluck non ha spunti interessanti da regalarci e l’intero film gira intorno alla figura di Emma Stone, che fa il suo senza mai eccellere (e ripeto… senza nemmeno mai spogliarsi).
Vengono fuori antichi stereotipi e nuove tecnologie.
Telefonini ed internet sono sempre al centro della faccenda, al punto che Olive narra tutta la sua storia in un video che caricherà sul suo sito.
E non manca il gruppo di ragazze religiose e bacchettone, finte moraliste con cui ci si scontra inevitabilmente.
Tecnicamente la parte più interessante del film sono i titoli di apertura (ma anche quelli di coda) che vengono piazzati qua e la nella scenografia e scoperti attraverso un discreto pianosequenza.
Se poi volete potete anche trovarci una qualche morale in questa storiella che non credo abbia qualche ambizione particolare.
Nell’insieme a far la figura migliore sono due ruoli di secondo piano.
Lisa Kudrow è una psicologa molto caratterizzata ma anche troppo simile al suo personaggio in Friends. Stanley Tucci è invece il padre della ragazza e lui si che è davvero splendido nei pochi minuti in cui fa la sua apparizione. Ma si sa che il nostro pelato preferito è in un momento di grazia innegabile.