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Eataly, Roma – Divagazioni e impressioni

Da Brunifia @velvetnikon

Festival della mozzarella a Eataly, luna park del cibo. Ancora non avevo messo il naso .. e sì che sono diversi anni che me lo ripromettevo..ma il richiamo della mozzarella é stato letale, bianco a due pagine sul quotidiano “La repubblica”.
Così, parto, chiedo di fare scatti: accordato. Eccoli qui. Il mondo del cibo come te lo immagini, luminosissimo, pulito, garbato, non sai dove guardare, cosa comprare, se comprare, Poi ti tuffi pure te, con quei carrelli fatti per poche rare cose, preziose prelibatezze che invitano alla compagnia … lontanissima atmosfera dalla spesa del supermercato, al contrario ti cibi di vista, esci che sei sazio anche se non hai mangiato nulla e non hai fame, leggi le insegne che ti sovrastano, le istruzioni per l’uso: “Non salire subito al primo piano, c’é scritto, guardati intorno”. Sembra facile. Appena lo leggo smetto di seguire la coppia davanti a me e faccio quello che dice il cartello.Smarrimento: vengo rapita dai cappellini dei cuochi, dalle t shirt con le scritte, dai guanti chirurgici che affettano e posano pennellate di sfoglia, di pesce, di prosciutto, di formaggio, le piadine, la cioccolata, il gelato, la pasta …si ride sottovoce, ci si bacia, ci si scambiano coccole. Un luna park, una Ikea del pasto, cinquantamilionidichilometriquadraticubi di bottiglie e piatti, di scaffali ridondanti, di olio verdi e un olivo vero abilmente collocato in un giardino di cibaria, ritrovi il chinotto della nonna, la cedrata, un biscotto della Valtellina dueeuroesessanta con i bruscolini, lo compro un’altra volta, i grissini integrali luuunghi luuunghi, delicati, il farro le zuppe , l’orzo …. quante cose, non le ricordo, la birreria mi ha intrigato parecchio, le lezioni, lusso, spropositato per uno stomaco soltanto.
Per capirlo bene questo luogo ci vogliono giornate intere, le mie. Ho deciso che sarà il mio rifugio delle prossime domeniche, di quelle che invece di recarti in chiesa, devotamente varcherai e benedirai per quanto riempimento di spirito ti infonderà, mi dondolo sbocconcellando la mozzarella di Caserta, comprata, la bresaola in offerta, comprata per Alice, mi lascio parlare con gli sconosciuti sul tipo di pasta da provare, ma non mangio pasta io, forse sarà il reparto per me meno interessante, tranne quello della pasta fresca, per un raviolo fatto al momento, potrei fare unno strappo e poi mi piacciono le salse in tutti loro accordi, dal rosso pomodoro essiccato al pistacchio verde, al nero cioccolato; uno a settimana e passerà la voglia. Promesso. E poi, le piadine, da provare. I prosciutti che penzolano. La birra, anzi le birre, quelle sì, stuzzicanti con un legno di salumi … non ho visto verdure, ma forse ero distratta. Insomma, ho annotato tutto, un elenco infinito di passi e sbocconcellate , lentezza, immagino un autunno con la pioggia e me là dentro senza ombrello. Promesso.

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