Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto non un santo!
(Arthur Schopenhauer)
Mangiare è una delle cose più belle del mondo.
Farlo in compagnia poi è meraviglioso.
Vuol dire godersi la vita e le persone con le quali si condivide il pasto.
Chiacchierare nell’attesa tra una portata e l’altra, scoprire nuovi sapori, sbalordire davanti ad inconsueti accostamenti.
Divorare prima il cibo con gli occhi.
Per questo quando sono stata a mangiare all’agriturismo “Il Tiglio” ho fotografato ogni singolo piatto.
Perché qui, in questo ristorante che non ti aspetti, ben nascosto tra la quiete dei monti sibillini che sembra quasi schernirsi, celando la propria magnificenza attribuendosi il modesto nome di “trattoria”, i piatti sono per prima cosa un’opera d’arte sapientemente assemblata dall’impareggiabile chef, Enrico Mazzaroni, interessato non solo alla squisitezza delle sue creazioni ma anche ad offrire ai propri clienti una autentica gioia per gli occhi.
Perché in effetti, mangiare è una cosa.
Godere un’altra.
Iniziamo dunque
Aperitivo di benvenuto … (e palla di parmigiano e spiedone di verdure croccanti … )
Degustazione di sali (e pani e olii)
Sottobosco salato (terra lavorata con yogurt greco, frutti di bosco e tartufo)
Coratella adagiata su uno sfornatino di mascarpone e asparagi coperto da una sfoglia e da maionese calda il tutto spolverato da granella di pistacchi.
(una bottiglia di vino rosso ci sta bene sempre e anche Valentina sullo sfondo)
Tortelli ripieni di crescenza fresca e crema di limone.
Tagliatelline al ragù di coniglio innaffiate da spremuta d’arancia.
Guancia di bue ricoperta di trippa di pescatrice
Spezzatino di agnello alle olive
Una piccola pausa in attesa del trionfo di dolci <3
Mozzarella con crema alla nutella, marmellata di arancia e fragole
Tortino al cioccolato con panna e marmellata di fichi.
Croccantino al cioccolato
Ed infine sottobosco, again. Stavolta dolce. Gelato al cioccolato con frutti di bosco, yogurt, granella di nocciole e biscotti.
Caffè. Accompagnato da un bonbon ripieno di marmellata di more.
(post dedicato a tutti quei poveracci, maschi e femmine, che passano la loro vita a salire sulla bilancia, a contare le calorie e ad essere tristi. Alla faccia mia che sabato sera ho spaventato un ristoratore torinese per tutto quello che sono riuscita a mangiare. Vi ricordo che con me c’era anche Chiara Panosetti che, chissà perché, è sempre presente nelle mie scorribande alimentari più folli, vedere Trattoria Latini – Firenze, Maritozzo ripieno di gelato – Marsala, Panino da er zozzone – Roma, Due antipastini (cit) da Giggetto – Ghetto, Roma.
Ciao.
T.