Si tratta nello specifico delle 2 principali nazioni del “Cono sud”, Brasile e Argentina, che hanno informato sull’adozione di protocolli di sicurezza volti a scoprire e curare in tempo eventuali casi di contagio del virus. I governi dei 2 Paesi hanno stabilito di rafforzare i controlli sanitari nei loro porti e aeroporti.
Intanto, in Guinea continua la lotta contro l’infezione, che da quelle parti è dilagante: gli ultimi dati parlano di 495 casi infetti in totale, con 367 morti. Ne informa il Ministero della Salute locale. 94 soni i pazienti dimessi dai vari ospedali della regione, mentre altre 19 sono ancora ricoverati. È la città meridionale di Gueckedou quella maggiormente afflitta dal contagio, con altri 9 casi registrati nell’ultima settimana. A Conarky, la capitale, si è avuta notizia di altri 7 casi infetti, mentre nelle regioni interne colpite dall’Ebola, per ora non si hanno novità circa ulteriori contagi.
Buone notizie arrivano dagli Stati Uniti: Kent Brantly, il medico contagiato e trattato col siero sperimentale ZMapp, migliora “di giorno in giorno”. Lo riporta lui stesso in una lettera pubblicata sul sito dell’associazione per cui lavora, la Samaritan’s Purse: “Divento più forte ogni giorno e ringrazio Dio per la sua misericordia, perché ho combattuto questa terribile malattia. Sono stato testimone dell’orrore”.