Per riportarlo in Italia e sottoporlo alle cure –tuttora sperimentali-, il medico è stato trasportato su di un Boeing KC-767 del 14esimo Stormo, in una barella speciale a tenuta stagna e sotto la costante sorveglianza di un’équipe di 25 medici specializzati nel contenimento dei virus e delle malattie contagiose per conto dell’Aeronautica Militare. Proprio dall’Aeronautica arriva la precisazione che la barella in questione verrà principalmente smaltita, e le parti che non possono essere distrutte saranno bonificate, per evitare che il virus possa trasmettersi. La trasmissione dell’Ebola infatti, avviene per contatto con liquidi e fluidi rilasciati dal corpo del malato, quindi anche toccando il sudore dei malati. Ora, il contagiato italiano si trova in una stanza a pressione negativa, concepita in modo tale da consentire all’aria di entrare, ma non di fuoriuscire, sebbene gli esperti assicurino che il virus non si propaghi per via aerea. Nessun contatto è possibile con gli altri degenti del nosocomio romano.
Il virus fa paura. Spaventa anche le forze militari europee e statunitensi. Proprio USA e Gran Bretagna risultano essere tra i principali investitori che hanno sovvenzionato la ricerca per far fronte alla diffusione dell’Ebola. Daniel Bausch, ricercatore alla Tulane University, che ha commentato con entusiasmo i risultati delle ricerche sull’Ebola ma anche raccomandato di restare cauti circa gli esiti della sperimentazione, in quanto non ancora definitivi. Un altro vaccino GlaxoSmithKline, contro il ceppo Zaire, è attualmente in fase di studio in Mali, Inghilterra e Svizzera, mentre uno della NewLink Genetics, società dell’ Iwoa, verrà testato in Maryland.
Silvia Dal Maso
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