Houston 21 Ottobre 2014 – Comunque stiano le cose le epidemie, le pandemie, rappresentano uno degli scenari più inquietanti che l’uomo possa immaginare. Un male oscuro, invisibile, invincibile, che può ghermirti anche tramite la persona che ti è più cara al mondo. Uno scenario di sofferenze inaudite prima di una morte atroce ed inevitabile. Dopo la peste nera, la lebbra, la ‘spagnola’, l”asiatica’, l’influenza di Hong Kong, l”aviaria’, abbiamo avuto l’AIDS e ora tocca all'Ebola terrorizzare l’umanità. Un virus che distrugge gli organi interni delle persone, deteriorandone rapidamente il corpo dopo la morte. Un agente patogeno che liquefà i tessuti – anche se refrigerati per mantenerli freddi – trasformandoli in gelatina. Una vera e propria liquefazione è ciò che accade al corpo delle persone uccise dall'Ebola; potremmo immaginare scenario più terrificante? Ma cos'è davvero una pandemia, sia da un punto di vista medico, che storico-politico-mediatico, che spirituale? 1 – Da un punto di vista medico la risposta è abbastanza semplice. Wikipedia recita così: “Una pandemia (dal greco pan-demos, “tutto il popolo”) è una epidemia la cui diffusione interessa più aree geografiche del mondo, con un alto numero di casi gravi ed una mortalità elevate”. Non entriamo qui nel merito della specificità del virus perché lo tratteremo nel seguente paragrafo. 2 – Da un punto di vista storico-politico-mediatico la pandemia si presta perfettamente al modello delle nuove forme di terrorismo mediatico funzionali al mantenimento del potere delle attuali élite. Si presta altresì al conseguimento di particolari obiettivi geopolitici di ottundimento delle coscienze. Il classico schema Problema-Reazione-Soluzione funziona in maniera eccellente per questo genere di vicende. Come ben sintetizza Solange Manfredi: “In estrema sintesi, dunque, la guerra psicologica consiste nella propaganda e in quelle azioni psicologiche che, attraverso la creazione di bisogni, frustrazione, insicurezza e suscitando diffidenza, sospetto, paura, odio, orrore, ecc. spingono l’obiettivo verso il comportamento desiderato.”
Dunque, se un Governo – o più Organizzazioni mondialiste – intendono mettere a rischio la salute di una o più popolazioni o incrementare il potere e i guadagni delle lobby farmaceutiche è sufficiente creare e diffondere una nuova malattia epidemica – Problema – per poi utilizzare i media al fine di diffondere una condizione di paura – Reazione -. A Problema-Reazione, a questo punto, basta proporre la Soluzione; ad esempio tirar fuori il vaccino dal cappello a cilindro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Può anche, però, darsi il caso che il virus nasca da progetti più ambiziosi per cui la Soluzione che verrà proposta non sarà un semplice vaccino, ma qualcosa d’altro. Comunque sia tutto il processo passa attraverso la manipolazione delle masse e l’uso strumentale del terrore, altrimenti detto terrorismo.
Ma vediamo ora con cosa abbiamo a che fare con il nuovo arrivato che, detto per inciso, qui in Texas sta facendo furore: l’Ebola. Ebbene, proprio ieri è uscito sul Daily Observer di Monrovia in Liberia una interessantissima nota del dottor Cyril Broderick, ex professore di Patologia Vegetale presso il College dell’Agricoltura e delle Foreste dell’Università della Liberia. Broderick dice, in sostanza, che responsabile per l’epidemia di Ebola in Africa occidentale è l’Occidente, in particolare gli Stati Uniti. E, più precisamente, indica specificatamente il Dipartimento della Difesa statunitense (DoD) come il finanziatore degli esperimenti di Ebola sull'uomo, esperimenti iniziati, peraltro, poche settimane prima dello scoppio dell’epidemia in Guinea e Sierra Leone. Il DoD avrebbe sottoscritto un contratto di 140 milioni di dollari con la Tekmira, una società farmaceutica canadese, per condurre gli esperimenti sull'Ebola. Ora questo lavoro di ricerca – denuncia Broderick – avrebbe implicato il contagio di esseri umani sani con il mortale virus Ebola. Ora il nostro professore si chiede – e ve lo starete chiedendo anche voi che leggete – se sia mai possibile che il Dipartimento della Difesa americano e altri Paesi occidentali siano direttamente responsabili del contagio di migliaia di africani con il virus Ebola. Per avvalorare la sua tesi il dottor Broderick indica come il governo degli Stati Uniti abbia un laboratorio di ricerca nella città di Kenema in Sierra Leone. Questa struttura studia ciò che egli chiama “febbre virale per bioterrorismo”, e – guarda caso – Kenema è anche la città da dove è partito il focolaio di Ebola in Africa occidentale.
Beh, va detto innanzitutto che le affermazioni di Broderick non sono poi così campate in aria. Basterebbe solo non perdere la memoria del passato e ricordare come il governo degli Stati Uniti abbia sperimentato per lungo tempo malattie mortali sulla pelle di popolazioni ignare. Un esempio tra tutti: il Guatemala, dove, tra il 1946 e il 1948, Washington, in collaborazione con il presidente guatemalteco Juan José Arévalo e i suoi funzionari della sanità, ha deliberatamente contagiato più di 1500 soldati, prostitute, carcerati e malati – anche di mente – con sifilide e altre malattie sessualmente trasmissibili come gonorrea e ulcera molle, su un campione di 5500 guatemaltechi che parteciparono agli esperimenti. Naturalmente nessuno dei soggetti infettati con tali malattie venne informato né tantomeno diede il consenso. E, in quel gruppo, solo circa 700 ricevettero una sorta di trattamento. Secondo i documenti, almeno 83 dei 5.500 soggetti erano morti entro la fine del 1953. Tutto emerse – dopo 62 anni – solo grazie al Boston Globe che pubblicò nel 2010 la scoperta fatta da una coraggiosa docente universitaria, Susan M. Reverby, professoressa al Wellesley College, in un articolo dal titolo “Professore della Wellesley scopre un orrore: esperimenti di sifilide in Guatemala”. Naturalmente Obama è stato costretto a scusarsi con il governo e il popolo del Guatemala, impegnandosi a non ripetere gli errori del passato (sic!). La reazione del presidente degli Stati Uniti alla relazione è evidentemente una farsa. Washington ha condotto sperimentazioni umane con malattie mortali effettuate da laboratori finanziati dal governo non solo in Guatemala, ma in altri Paesi e persino sul proprio territorio. Basti ricordare che, ancora nel ’32, l’US Public Health Service e l’Istituto Tuskegee avevano reclutato 600 poveri mezzadri nella Macon County, in Alabama, per testare l’infezione della sifilide. Ai soggetti era stato detto che si trattava di assistenza sanitaria gratuita da parte del governo degli Stati Uniti. Dunque, come si può ben capire, l’idea del dolo non è così peregrina.
Ma c’è un altro aspetto, se possibile ancora più inquietante; le Agenzie governative degli Stati Uniti hanno una lunga storia di ricerche per la guerra biologica presso i laboratori in Liberia e Sierra Leone. Questo include i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che – guarda tu le combinazioni – ora è l’Agenzia di punta per la gestione del contagio di Ebola negli Stati Uniti.
A suffragio di questa interpretazione vi è la tesi che Ebola sia un organismo geneticamente modificato (OGM). A tal proposito Leonard G.Horowitz è stato chiarissimo e inequivocabile quando, nel 1998, ha anticipato la minaccia delle nuove malattie in arrivo nel suo best seller Virus emergenti: AIDS e Ebola – Natura, incidente o intenzione?
Nella sua intervista con il Dr. Robert Strecker nel capitolo VII ha dimostrato come nei primi anni 1970, la ‘produzione’ di ‘virus simili all’AIDS’ fosse chiaramente strumentale per la guerra tra i blocchi divisi dalla cortina di ferro. Nel capitolo XII, poi, conferma l’esistenza di una struttura militare-medico-industriale americana che conduceva test di armi biologiche con il pretesto di somministrare vaccinazioni per controllare le malattie e migliorare la salute dei ‘neri africani all’estero’.
Ricordiamo che il primo incidente di Ebola avvenne in Zaire nel 1976, durante la Presidenza Mobutu, in corrispondenza con l’introduzione dell’OGM Ebola in Africa. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e diverse altre agenzie delle Nazioni Unite – è sempre Broderick a parlare – sarebbero implicate nella selezione di Paesi africani adatti a partecipare ai test, non solo promuovendo vaccinazioni, ma perseguendo vari tipi di esperimenti. Secondo vari rapporti sono implicati in questi progetti, tra gli altri:
- (a) L’Istituto per le ricerche mediche sulle malattie infettive dell’esercito USA (USAMRIID), noto centro di ricerca per la guerra batteriologica, di Fort Detrick, nel Maryland;
- (b) la Tulane University, di New Orleans, Louisiana, che ha ottenuto finanziamenti, tra cui uno di oltre 7 milioni di dollari dall’Istituto Nazionale di Sanità (NIH) per finanziare la ricerca sulla febbre emorragica virale Lassa;
- (c) il Centro statunitense per il Controllo delle Malattie (CDC);
- (d) Medici Senza Frontiere (Medicins Sans Frontieres);
- (e) Tekmira, società farmaceutica canadese;
- (f) GlaxoSmithKline del Regno Unito;
- (g) l’Ospedale governativo di Kenema in Sierra Leone.
Dunque, per riassumere, le ricerche militari sarebbero alla base della creazione del virus, che poi potrebbe:
A) essere scappato di mano ai ricercatori, B) essere stato diffuso intenzionalmente per motivi o economici (Big Pharma) o strategico-politici.
L’ampia prevedibilità di entrambe le ipotesi potrebbe, a sua volta, giustificare le notizie di milioni di body bag (sacci per cadaveri) ordinate dalla FEMA – l’equivalente della nostra Protezione Civile – con un costo di un miliardo di dollari e oggi stoccate in varie località degli USA. Ma quello che qui a noi preme – comunque stiano le cose – è che la pandemia, vera o fasulla che sia, viene strumentalmente utilizzata per incrementare la paura, il terrore nelle popolazioni, terrore che, come sappiamo bene, è stato da sempre utilizzato dal potere per depotenziare le coscienze, paralizzare ogni reazione, assoggettare i popoli.
3 – E dalla paura prendiamo le mosse per l’ultima analisi: quella spirituale. Vediamo come affronta quest’argomento Rudolf Steiner, uno dei più grandi occultisti che il mondo abbia mai conosciuto, in una conferenza del 1914: “Nella nostra epoca c’è un terrore che può essere assolutamente paragonato, di fatto, alla paura medievale di fantasmi. Si tratta dell’attuale paura dei batteri. Le due condizioni di paura sono sostanzialmente identiche. Il Medioevo aveva una certa consapevolezza dell’esistenza del mondo spirituale; temeva pertanto alcune entità spirituali. L’età moderna ha perduto questa fiducia; crede nella realtà materiale, così ha paura di esseri materiali, per quanto piccoli essi siano. I batteri possono essere pericolosi solo se coltivati. Essi vengono coltivati nel modo migliore se l’uomo, nello stato di sonno, accoglie solo una disposizione d’animo materialistica. Vi è poi un altro modo, che funziona come questo; vale a dire vivere in un focolaio di epidemia o di malattie endemiche e non avere che immagini di malattia intorno a sé, in modo da essere imbottiti solo della sensazione di terrore verso questa malattia. Questa paura la si può un po’ alleviare per mezzo di azioni di amore, quando è possibile; per esempio, attraverso l’impegno nel curare i malati, dimenticando che si potrebbe anche essere contagiati. Ebbene, in questo modo si rallenta abbastanza la coltura dei batteri”.
Dunque esisterebbe una relazione tra i microrganismi, batteri, bacilli etc. e la paura. Si tratta di certe forme di batteri che portano malattie infettive, e che sono gli effetti di una disposizione d’animo materialista, ma anche delle menzogne del genere umano. “Tutti gli esseri, anche se possono avere un impatto negativo sulle azioni della natura, sono, tuttavia, emanazioni del divino in evoluzione. Nel momento in cui, però, abbiamo a che fare con esseri che hanno lo spazio vitale della propria attività all’interno di altri esseri viventi, in piante, animali o esseri umani, allora – soprattutto se si tratta di esseri simili ai batteri, che si trovano in particolare nel corpo umano, – abbiamo sì a che fare con creature di esseri spirituali, ma con creature di Ahriman”.
Infatti “…essi non sono altro che demoni fisicamente incarnati”. Allora la comparsa di questi esseri parassiti, continua Steiner “è un sintomo dell’intromissione arimanica nel mondo. I rapporti dell’uomo con Ahriman vengono prodotti da atteggiamenti puramente egoistici o dalla paura”.
Ecco che la paura, l’odio e il terrore consentirebbero a creature come i bacilli di trovare un terreno fertile; essi s’incarnerebbero trovando una base materiale adatta alla loro incarnazione. Così ebbe origine, ad esempio, la lebbra nel Medioevo.
Questa paura produce karma, influisce sulla vita dei popoli. Così anche il livello morale di un popolo determina la sua vita esteriore nel futuro. “In tutte le scuole occulte d’Europa si afferma che tutte le malattie batteriche, ad esempio le malattie infettive, dell’età moderna hanno un’origine simile”.
Rudolf Steiner ci racconta che anche anticamente le schiere demoniache – arimaniche – perdettero una battaglia (Caduta degli Spiriti delle Tenebre) con le entità regolari dell’evoluzione; anche allora vennero cacciate dal mondo spirituale giù nel regno terrestre. Ma quegli attacchi tornarono a ripetersi. Ebbene, fu a causa di una lotta di quel genere, che le schiere arimaniche – dopo essere state sconfitte – portarono sulla Terra quegli esseri che oggi chiamiamo, in termini scientifici, bacilli o batteri. “Tutto ciò che si presenta come forze batteriche nelle quali agiscono dei bacilli – prosegue Steiner – è una conseguenza del fatto che un tempo le schiere arimaniche sono state gettate giù dal cielo sulla Terra. Così che si può affermare che sul piano fisico la tubercolosi e le malattie causate da batteri hanno la stessa origine del materialismo intellettuale ora esistente nel regno spirituale-animico. Le due realtà hanno un significato del tutto simile in un senso superiore”.
Ora, dalla presenza di questi esseri veniamo a sapere che l’organismo umano costituisce per loro, in certe condizioni, una base favorevole cui bisogna naturalmente prestare la massima attenzione. Bisogna, in altri termini, capire il motivo per cui l’uomo, in un determinato momento della sua vita, sviluppi in sé un processo tale da offrire ai batteri un posto favorevole per insediarsi. È pertanto essenziale mantenere la nostra costituzione corporea in modo che non costituisca un luogo favorevole di soggiorno per questi esseri. Se in una malattia si manifestano batteri in grandi quantità in una qualche parte del corpo, è naturale che essi provochino dei sintomi, come, peraltro, fa qualsiasi corpo estraneo nell'organismo. Ma – ci dice Steiner – se si considera solamente l’azione di questi batteri, si rivolge allora l’attenzione in realtà solo a ciò che effettivamente fanno i batteri. “Tuttavia, in questo modo, si distoglie l’attenzione dalla vera origine della malattia. Perché ogni volta che nell’organismo umano organismi inferiori trovano il terreno adatto per il loro sviluppo, allora questo terreno adatto rimanda in realtà alle vere cause primarie”. E quali sono queste cause primarie? Una delle cause è che gli uomini perseverino nel pensiero materialistico, nel modo di pensare materialistico-arimanico, portandolo con sé anche in epoche nelle quali è destinato ad essere superato. Ciò significa che questi uomini non si collegheranno alla regolare evoluzione spirituale della Terra, ma solo al progresso materiale. Essi, allora, “potrebbero provare piacere – in un certo periodo di tempo della sesta epoca di cultura postatlantica – nel vivere in ciò che allora proverrà dai batteri”. In quell’epoca la Terra sarà da tempo diventato un cadavere e l’uomo – che non si incarnerà più fisicamente – dovrà avere trasformato i pensieri materialisti per dirigersi verso una vita più spirituale. Tuttavia, coloro che saranno così legati alla visione materialistica da non volerla abbandonare, continueranno a strisciare su questa Terra futura e la loro occupazione sarà quella che si manifesterà, in particolare, nell’azione di bacilli e batteri, vale a dire corrodere il cadavere della Terra. “Oggi questi esseri sono solo, per così dire, gli antesignani di ciò che accadrà in futuro in tutto il mondo”.
Abbiamo visto dunque come la paura, il terrore, agiscano in modi che possono essere interpretati in modi, tutto sommato, analoghi, sia dal punto di vista storico-politico-mediatico che spirituale, ma c’è dell’altro. Qualcosa che potrebbe sorprendere i più, ma che – se compreso in profondità – potrebbe gettare una luce del tutto originale su questo fenomeno e potrebbe anche indurci a riflettere sul nostro comportamento irresponsabile verso il mondo che ci circonda e, in particolare, verso il mondo animale. La ricerca occulta, rivela dunque Rudolf Steiner nel 1912, ci insegna che ogni dolore che l’uomo infligge a un essere senziente – anche se non sia un uomo – ritorna e si presenta nuovamente; ogni uccisione è un seme per il futuro. Ma in che modo ritorna per quanto riguarda il mondo animale? Naturalmente non attraverso la reincarnazione, visto che gli animali non si reincarnano come gli uomini. Ebbene, ritorna solo perché è stato loro provocato questo dolore. Che succede, allora, se l’uomo infligge in modo non dovuto dolore e sofferenze agli animali? Questo dolore, queste sofferenze sono ciò che fa sì che l’essere animale ritorni. “Gli animali cui venne inflitto dolore non ritorneranno naturalmente nella stessa forma, ma ritornerà ciò che in loro provò dolore. Ritornerà in modo tale che in futuro ogni dolore sarà pareggiato con il sentimento contrario. Per usare un esempio concreto, quando la Terra sarà rimpiazzata da Giove, gli animali non avranno la loro forma attuale, ma il loro dolore e le loro sofferenze risusciteranno le percezioni del dolore. Vivranno negli esseri umani e vi s’incarneranno come animali parassiti. La compensazione per il loro dolore verrà dalle sensazioni e dai sentimenti di questi uomini. Questa è una verità occulta che possiamo pronunciare in modo obiettivo e schietto, anche se può non essere piacevole per l’uomo odierno. L’uomo allora soffrirà, e l’animale avrà il pareggio per il suo dolore in un certo senso di godimento, in una sensazione piacevole. Questo avverrà lentamente e gradualmente già nel corso della presente fase terrestre – per quanto possa sembrare incredibile – attraverso i batteri e creature simili”.
Dunque abbiamo una corrispondenza precisa tra dolore, paura e entità parassite, nel presente e nel futuro dell’evoluzione. Il dolore e la paura provate dagli uomini, ad esempio, nel corso delle invasioni di Unni e di altre popolazioni mongoliche, causarono, dopo alcuni secoli, l’insorgere della peste. Oggi, invece, le pandemie e le infezioni batteriche iniziano ad essere un risarcimento per l’indebito dolore e sofferenza che l’uomo infligge agli altri esseri viventi del pianeta. A sua volta la paura che proviamo per la pandemia – cinicamente utilizzata da determinate cerchie occulte mondialiste per controllare e sottomettere gli uomini – prepara altro dolore. Sembrerebbe un circolo vizioso. E per certi versi lo è. Come reagire dunque? Tramite la consapevolezza degli inganni cui veniamo sottoposti e tramite il risveglio della coscienza di un mondo spirituale cui elevare i propri pensieri e verso cui dirigere la propria conoscenza. Se coglieremo il senso dell’importanza di ciò allora tutte le elucubrazioni sulle malattie infettive e simili – anche se non scompariranno del tutto – assumeranno gradualmente minore importanza. “Sarà allora molto più importante considerare quanto l’anima e lo spirito saranno diventati forti per resistere a queste invasioni, piuttosto che il modo in cui bacilli e batteri si inseriscono nel nostro organismo”.
E il vero rimedio che rafforza intimamente lo spirito e l’anima degli uomini consiste in un contenuto scientifico-spirituale sano. Ancora una volta un sano conoscere – accolto da tutto l’essere umano – è l’unico reale antidoto alla paura e l’unica efficace difesa nei confronti di ciò o di chi – sia sul piano terrestre che su quello spirituale – cerca di alimentare ad arte le nostre angosce.
di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)
Fonte: http://altrogiornale.org/