Di Gabriella Maddaloni. Ebola continua a diffondersi a macchia d’olio in Africa Occidentale. L’Oms avvisa che “se non vi sarà alcun cambiamento nelle misure di controllo dell’epidemia, a novembre si conteranno 9.939 casi in Liberia, 5.925 in Guinea e 5.063 in Sierra Leone”. 20.000 nuovi casi in totale, quindi.
I dati Oms riportano che il virus in Africa ha fatto 2.793 morti su un totale di 5.762 casi. La nazione più colpita è la Liberia, con 1.578 morti su 3.022 casi. Guinea al secondo posto, con 623 morti su 965 casi, e poi Sierra Leone con 584 morti su 1.753 casi. Meno grave la situazione in Nigeria, con 8 morti su 21 casi, e Senegal, con un solo paziente proveniente dalla Guinea e poi guarito, come annunciato il 10 settembre dalle autorità.
L’Oms, nel corso degli ultimi mesi, ha ribadito più di una volta che si tratta della più grave epidemia di Ebola da quando il virus fu scoperto, nel 1976: “È un’emergenza di sanità pubblica mondiale”.
Stime ancor più disastrose provengono dai Centers for disease control and prevention, ente nazionale Usa di salute pubblica, secondo cui il numero di casi infetti potrebbe arrivare a 1,4 milioni entro gennaio.
Intanto, il ministero della Salute svizzero informa che c’è a Losanna un “caso sospetto” di Ebola. Trattasi di un cittadino della Guinea, giunto il 17 settembre al centro d’asilo di Vallorbe. L’uomo ha dichiarato d’essere arrivato in Europa 2 giorni prima, e che un suo parente è morto di Ebola, indi è stato immediatamente in quarantena.