Ebook, chiude la biblioteca pirata Library.nu

Da Queenseptienna @queenseptienna

Via Il Sole 24 ore

Chiude i battenti Library.nu, una delle più grandi biblioteche “pirata” di libri elettronici con oltre 400mila titoli, di cui 4mila italiani (cancellato anche il suo servizio di sharehosting, ifile.it).

Lo stop di questa “babele” illegale degli ebook è arrivato a seguito di un’operazione di polizia internazionale che ha coinvolto anche Aie, l’Associazione italiana editori. Secondo i primi calcoli Library.nu fruttava ai propri tenutari qualcosa come 8 milioni di euro di pubblicità.

Il decreto ingiuntivo notificato ai proprietari irlandesi dei due siti ha determinato quindi la dismissione di tutte le attività di Library.nu e la progressiva cancellazione dei file “fisicamente” ospitati su ifile.it (che, al momento, ha sospeso anche i servizi di upload).

Curiosità: oggi l’indirizzo del sito rimanda a Google Books (è un redirect), ma questo non significa che Mountain View sia in qualche modo coinvolta.

“E’ un colpo netto contro la pirateria degli ebook su internet – ha spiegato il presidente di Aie Marco Polillo – contro il maggior sito pirata esclusivamente dedicato ai libri e quindi l’operazione ha oggi per noi la stessa portata della chiusura di Megavideo e Megaupload per il mondo dei film”. Il sito Library.nu, in stretto collegamento con ifile.it, indicizzava centinaia di migliaia di schede di libri. Una volta effettuata la registrazione nel sito gli utenti potevano visualizzare almeno un link per il download di ciascun libro e con un clic venivano dirottati su ifile.it.

A quel punto in pochi secondi potevano scaricare l’ebook desiderato, disponibile nei formati più comuni (pdf, word, epub).

Il nostro punto di vista: in tempi di SOPA e affini, ci si aspettava per certo la chiusura di quella che più affettuosamente amiamo chiamare Gigapedia.

Questa libreria online ha permesso per anni la condivisione in formato elettronico di libri rarissimi e introvabili, edizioni preziose andate completamente perdute. Ammetto di aver passato l’adolescenza su siti come questo per evitare l’acquisto dei classici per la scuola.

Ora: ci lucravano sopra. Questo è sbagliato, ma se non ho versato una lacrima dei confronti di Megaupload e Megavideo, oggi piango lacrime di sangue per la chiusura di un portale che ha diffuso il sapere libero.

Sono consapevole dei diritti d’autore, sono consapevole delle violazioni del copyright (sono anche io una scrittrice e ci campo sulla vendita dei miei ebook… più o meno), ma sono contro i DRM e tutto ciò che ostacola la diffusione. Sono pirati allora quelli che prestano i libri? Sono illegali le biblioteche? No. Allora questa volta sono veramente arrabbiata.


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