Torna il nostro appuntamento con l'Eccellenza: è la 10' giornata nel weekend dell'Epifania, dopo che c'eravam persi la 9' risalente a prima di Natale, quella del big clash Viadana - Calvisano con pubblico minaccioso, allenatore isterico e telefonata ai carabinieri (a Natale siam tutti più buoni ...), tanto per non sbagliare e allineare questa tacca di rugby col calcio semi-pro giocato in provincia. Poco male quindi, in ambo i casi cediamo la parola coi nostri link al più scafato di noi IlNero.
[OT: un tempo era tutto un link: a parte qualche marziano, chi parlava di rugby si sentiva parte di un circolo aperto, citava regolarmente gli altri senza problemi, anche dibattendo, col coinvolgimento dei lettori e sfruttando quindi le caratteristiche precipue del Web. Ora i link non van più di moda tranne che per noi, son tutti giornalisti (semi-)Pro, fan giornalismo serio, altro che blog: vogliamo mettere i risultati? (come si inserisce l'emoticon con le mani sulla faccia?)]
La 10' in sintesi porta alla ribalta I Cavalieri, una squadra che toma toma quatta quatta ha lavorato all'ombra delle sgomitanti rivali lombarde - Viadana la meteora abbattuta dall'alto dei Pro e Calvisano la campione in carica - e della rivelazione Petrarca versione giovani (ed è sorprendente ci si sorprenda ancora per le qualità degli Emergenti dalla Vera Accademia di sempre del Rugby Italiano). Il club di Prato si è fatto largo a suon di vittorie convincenti: stavolta ha strapazzato la Mogliano non-più-rivelazione, per di più incapace di fare il salto di qualità dopo i fasti della campagna di rafforzamento estiva. I Cavalieri han conquistato la leadership solitaria di classifica dopo aver raggiunto Viadana nel turno precedente; mantovani che comunque reggono il passo con un capolavoro di cinismo a Padova, Anche Calvisano resta in scia, inguaiando sempre più Rovigo, che appaia in classifica l'altra delusa Mogliano. Continua il buon campionato delle matricole San Donà e Fiamme Oro, mentre Reggio dòmina come da pronostici il derby emiliano e dopo l'inizio un po' critico, lascia ai cugini Crociati il problema di vedersela con l'Aquila per la retrocessione.
Oltre che gestirsi, come l'Aquila e altre, gli annosi problemi di cash, quelli che avevan fatto confondere nelle settimane scorse un "banale" sciopero per i salari arretrati con una sollevazione ad personam, in appoggio all'esonerato Mazzariol.
Poi uno dice, il campionato nazionale gestito dalla Federazione e non da una Lega dei club, ma che differenza vuoi che faccia. Eh la differenza c'è, emerge chiara in questa Eccellenza, sostantivo dall'accezione ipocritamente barocca, che nel calcio designa non a caso il livello regionale (quando si sceglie un brand, prima sarebbe meglio controllare se e come è già usato).
Quando un campionato viene allestito dalla Lega, i pre-requisiti economico- organizzativi per entrarci e rimanerci vengono analizzati con estrema cura e sulla base di garanzie tangibili: la Lega è infatti Ente costituito inter pares, quindi giocoforza molto occhiuto prima di ammetter nuovi "soci". Totalmente diverso è il caso in cui l'ambaradam venga messo in piedi da una Federazione, a maggior ragione se italiana, il cui Alfa e Omega si chiamano Nazionale, Geopolitica Territoriale e del resto chissene. In questo caso le garanzie concrete vengono ancora richieste ma possono esser messe in secondo piano rispetto a ... altri "superiori" interessi. E' quanto evidentemente successo quando s'è deciso di ammazzar Lega e Super10 per fondare l'Eccellenza, ampliandola poi addirittura a 12 squadre.
Chi ci va di mezzo sono i ragazzi, che non sono "trattati da dipendenti" come afferma qualcuno: magari! Son solo povere "simil Partite Iva" allo stato brado, con annesso annoso problema non certo del mantenimento del posto (privilegio del tutto sconosciuto) ma del mero del pagamento del dovuto. Prima o più spesso poi e qualche volta mai.