L'accordo tra Mclaren e Honda stabilito nello scorso giovedì potrebbe aprire la strada al ritorno delle grandi case automobilistiche in Formula 1; questa è la convinzione di Bernie Ecclestone, che torna a parlare del futuro di questo sport dopo aver dovuto rispondere alle voci su un suo possibile coinvolgimento nella vicenda Gribkowsky.
Con il passaggio dai motori V8 da 2,4 litri ai turbo V6 che alimenteranno le vetture a partire dal prossimo anno, le informazioni che potrebbero ricavare i fornitori sarebbero utilizzabili anche nella tecnologia stradale, dando un effettivo ritorno economico che potrebbe spingere BMW e Toyota a ricominciare il loro lavoro di costruttori di propulsori per i team di Formula 1 dopo la dipartita del 2009.
La speranza di Ecclestone e in particolare dei team di Formula 1 è quella che con l'aumentare dei fornitori di propulsori si arrivi a una ulteriore diminuzione dei costi, passando dai 20 milioni di euro annuali richiesti dalla Renault ai 13 auspicati da Sauber, Lotus e Marussia.