Ecco chi è l’avvocato che ha riscritto la storia del calcio

Creato il 16 aprile 2013 da Mbrignolo

Jean-Louis Dupont

INCHIESTE (Milano). Jean-Louis Dupont è un avvocato quarantottenne belga la cui carriera è contraddistinta dalla specializzazione negli aspetti europei ed internazionali della legislazione sportiva a partire dagli anni Novanta. Originariamente identificato come l’avvocato del caso Bosman, è diventato in seguito consulente legale del G-14, l’associazione dei maggiori club europei, nel caso Charleroi che ha portato ad un riconoscimento economico ai club per l’utilizzo dei giocatori nelle squadre nazionali. Dupont ha anche rappresentato il nuotatore spagnolo David Meca-Medina in un caso nel quale la Corte di Giustizia europea ha definito la supremazia delle leggi comunitarie sulle regole e le decisioni che possono avere un impatto sugli interessi economici individuali  delle Federazioni Sportive.

La sentenza Bosman. Risale al 1995 e ha rappresentato una pietra miliare nella definizione dei nuovi rapporti tra calciatori e club. Jean-Marc Bosman giocava nella Jupiler League, la massima serie belga e il suo contratto era scaduto nel 1990. Il calciatore intendeva cambiare squadra e trasferirsi al Dunkerque, una squadra francese, ma sulla base delle regole del tempo il RFC Liegi chiese una contropartita in denaro e rifiutò il trasferimento. Bosman portò di fronte alla Corte di Giustizia Europea il Liegi, la Federazione Belga e la UEFA per comportamenti contrari alla libera circolazione. Dopo una dura battaglia legale vinse il processo e il 15 dicembre 1995 la Corte stabilì che il sistema fino ad allora in piedi costituiva una restrizione alla libera circolazione dei lavoratori e ciò era proibito dall’articolo 39 del Trattato di Roma. A Bosman e a tutti i calciatori dell’Unione Europea fu permesso di trasferirsi gratuitamente alla fine del loro contratto, nel caso di un trasferimento da un club appartenente a una federazione calcistica dell’Unione Europea a un club appartenente ad un’altra federazione calcistica, sempre dell’Unione Europea. Inoltre, da allora, un calciatore può firmare un pre-contratto con un altro club, sempre a titolo gratuito, se il contratto attuale ha una durata residua inferiore o uguale ai sei mesi.

La sentenza Bosman ha anche proibito alle leghe calcistiche nazionali degli stati UE, e anche all’UEFA, di porre un tetto al numero di calciatori stranieri qualora ciò discriminasse cittadini dell’Unione Europea. Dopo la sentenza, la regola ha potuto ancora essere imposta, ma solo con riguardo ai calciatori non aventi cittadinanza di paesi facenti parte dell’Unione Europea.


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