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Ecco come Casa Pound ci ha trascinati in tribunale. Fai battaglie civiche per il bene della città e rischi condanne penali. Incredibile ma verissimo

Creato il 13 ottobre 2014 da Romafaschifo
Ecco come Casa Pound ci ha trascinati in tribunale. Fai battaglie civiche per il bene della città e rischi condanne penali. Incredibile ma verissimo
Ecco come Casa Pound ci ha trascinati in tribunale. Fai battaglie civiche per il bene della città e rischi condanne penali. Incredibile ma verissimo
Ecco come Casa Pound ci ha trascinati in tribunale. Fai battaglie civiche per il bene della città e rischi condanne penali. Incredibile ma verissimo
Ecco come Casa Pound ci ha trascinati in tribunale. Fai battaglie civiche per il bene della città e rischi condanne penali. Incredibile ma verissimo
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Ecco come Casa Pound ci ha trascinati in tribunale. Fai battaglie civiche per il bene della città e rischi condanne penali. Incredibile ma verissimo
La sintesi è facile da tratteggiare: molte realtà in città ancora oggi, nel 2014, pretendono di promuoversi - all'epoca del web, delle mail, di Facebook e di Twitter - attraverso manifesti. Di più: attraverso manifesti abusivi affissi in ogni dove ad incartare e umiliare monumenti, patrimonio, superfici pubbliche e private. Questa tendenza, in diminuzione anche grazie all'impegno dei blog, ma sempre presente ha una reazione uguale e contraria da parte di molti cittadini stufi di vivere nella sporcizia, nella prepotenza e nell'inciviltà. Questi cittadini scrivono lettere arrabbiate e le pubblicano sui tanti blog civici che sono nati in città negli ultimi anni. Fin qui tutto lineare.
Ne consegue però che gli attacchini oltre ad essere abusivi sono anche permalosi e allora, lette le lettere, invece di scusarsi per il danno arrecato al territorio che tra l'altro li ospita (la lettera era relativa al quartiere Esquilino ed è stata pubblicata sul blog Degrado Esquilino, fratello di Roma fa Schifo) hanno risposto con una causa per diffamazione. Causa che si è trasformata in un rinvio a giudizio (ebbene sì) che si concretizzerà nella prima vera udienza prevista per mercoledì prossimo 15 ottobre. 

Insomma dare voce al malcontento dei cittadini giustamente arrabbiati contro chi maltratta il loro territorio può portare, per i blog, più di un grattacapo legale. Questo è il messaggio che il rinvio a giudizio ci dà. Eppure se è vero come è vero che la "diffamazione a mezzo stampa" (in questo caso tutta da dimostrare) è un reato penale, è altrettanto vero che lo è anche l'affissione abusiva (art. 663) lo è, ma nel primo caso si procede, nel secondo caso si tollera. E non vale solo per Casa Pound, infatti i blog civici, come saprete, non risparmiano nessuno: destra, centro, sinistra, partiti politici, locali, aziende, centri sociali. E proprio grazie alla sensibilizzazione dei blog civici (una sensibilizzazione nata tanti anni fa) sono nati in città movimenti che addirittura scendono in piazza per intervenire contro il degrado come Retake Roma. Ci difenderemo dalle accuse e dalle richieste di Casa Pound in tribunale e speriamo che il giudice comprenda che pubblicare le arrabbiature dei cittadini contro chi costantemente imbratta illecitamente il territorio (le foto sembra incredibile si riferiscono a oggi stesso: fermate della metropolitana, ascensori pubblici, portici storici di Piazza Vittorio, cassonetti del riciclo rifiuti tutti incartati di locandine illegali per promuovere un convegno che si è svolto lo scorso 10 ottobre) non può essere "diffamazione"; speriamo che comprenda inoltre che i blog sono piattaforme aperte, a disposizione di tutti i cittadini, prive di orientamento di parte e di direzione editoriale, e se nelle segnalazioni dei cittadini qualcosa di non adeguato vi viene pubblicato è sufficiente una mail all'indirizzo del sito per eliminare contenuti che danno fastidio, non c'è bisogno di indirizzare rappresaglie legali contro i cittadini che in puro spirito di volontariato coordinano la piattaforma.Alla fine di questo sventurato racconto ecco però la richiesta d'aiuto. Ormai siete migliaia a seguire questi blog. Molti di voi devono ai nostri articoli un cambio di prospettiva sulla realtà. Osservate problemi che prima neppure vedevate. Dovete avere la consapevolezza che una piattaforma informativa di questa complessità scaturisce grazie ad un grande sacrificio e, a quanto pare, anche a prezzo di rischi. Rischi che rappresentano un costo. Noi dobbiamo pagarlo tutto. In un regime, tra l'altro, ci consentirete, di concorrenza sleale. Perché se anche a noi fosse consentito di occupare palazzi potendo risparmiare tante risorse da investire in imperi economici di ristoranti e locali da ballo o in avvocati per zittire chi critica saremo molto più tranquilli e nelle condizioni di difenderci ad armi pari, ma al contrario noi paghiamo tutto fino all'ultima riga: tasse, bollette, mutui, imposte, affitti, utenze. E i blog non rappresentano per noi un business, ma solo un impegno di volontariato. Ecco perché per le spese legali chiediamo un contributo a tutti coloro che seguono da anni le nostre battaglie e ora hanno modo di dimostrare fattivamente il loro apprezzamento.CLICCA QUI PER DONARE


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