Ecco come sarà The Danish Girl

Creato il 08 agosto 2011 da Kurtelling
Una settimana fa, per miracolo sono riuscito a trovare una copia, dell'ormai qui in Italia fuori stampa, La danese, di David Ebershoff, da cui è tratta la sceneggiatura di The Danish Girl. Questo progetto sta a cuore a tutti i fans di Nicole e non solo, con una pre-produzione travagliatissima, stava per essere girato questa Estate, ma l'abbandono del regista Lasse Hallstrom, ha fatto saltare tutto. Oggi aspettiamo notizie con il fiato sospeso, sulla co-star di Nicole, sul regista e sull'inizio delle riprese, posticipate quindi al 2012. Intanto nell'attesa eccovi tutto quello che ho recepito dal romanzo letto in questa settimana.
ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER
Su questo film e su questa storia io avevo tanta confusione, soprattutto dopo aver letto ovunque della vera storia di Einar Wegener e di Gerda Gottlieb, ma come spiega anche l'autore nell'introduzione, questo romanzo non è un documento legato alla loro storia, ma soltanto un parto della sua fantasia, per quanto si sia ispirato a loro, seguendo alcuni testi scritti da Einar Wegener, e per quanto abbia scritto anche delle sue testuali dichiarazioni nei dialoghi, tutti i personaggi sono frutto della sua fantasia, pur seguendo le vicende storiche del pittore danese, Ebershoff ritrae questo straordinario profilo psicologico dalla sua fantasia.
Per spiegarvi un pò cosa succede nel romanzo vi vorrei riportare il trafiletto del segna libro della copertina del romanzo, che si può definire la vera propria sinossi, la solita trama che viene scritta in breve per quelli che vogliono comprare il romanzo ma vogliono sapere qualcosa:
Einar Wegener e sua moglie Greta (il nome di Gerda Gottlieb nel romanzo viene cambiato in Greta Waud, nota mia) vivono a Copenaghen. Lui dipinge piccoli quadri con il mare in inverno, paludi e brughiere sfumate nella nebbia del nord; lei, ancora alla ricerca di un'autentica ispirazione, ritrae quasi a grandezza naturale la tronfia committenza borghese cittadina. Un giorno, Greta convince faticosamente il marito, ibarazzato e riluttante a posare con un abito femminile per poter completare il ritratto di anna, la cantante lirica loro amica. Ma l'ipnotico movimento del pennello di Greta, animata da un entusiasmo fino allora sconosciuto, e i morbido contatto della stoffa sulla eplle sospingono Eina, in cui il vestito che indossa potrebbe appartenere a chiunque. Quel giorno Einar scopre che il suo cervello è una noce spaccata in due metà; una appartiene a lui, l'altra a Lili, l'entità femminile che ha involontariamente richiamata dagli angoli più remoti della sua infazia, dov'era stata relegata per il brusco intervento degli adulti.
Lili è imprevedibile, timidissima e svagata. A volte Einar la sente uscire da sè, inaspettata, altre volte deve evocarla per regalare a Greta un nuovo momento di felicità creativa o per uscire di casa nei suoi panni e conoscere l'amore di Henrik, il giovane pittore che Lili ha incontrato a una festa.
Ma Lili è anche una ragazza prepotente ed egoista nel suo bisogno di vivere: per manifestarsi provoca in Einar misteriose emorragie, sottraendogli le forze poco a poco e scompare sanguinante lei stessa. Di qui la decisione di sacrificare l'uno per consentire la piena esistenza dell'altra: spinto dalla stessa Greta, Einar decide di entrare nella clinica del professor Bolk che lo trasformerà gradualmente in Lili.
La cosa che pensavo spesso, in molte fasi, in quelle più torbide del romanzo, era: "Ma Nicole è pazza". Lei sta mettendo corpo ed anima per la nascita di questo film e per la realizzazione di questo personaggio nel Cinema, e di fatto si sta lanciando in uno dei ruoli più difficili e rischiosi della sua carriera. Il suo personaggio, quello di Einar, prevede che lei sarà un uomo per tutto il film praticamente, se la Coxon non ha cambiato la storia, ed in tante fasi il passaggio ad un alterego, quello di Lili, solo alla fine lascierà i panni di Einar.
Einar Wegener è un personaggio timido, introverso e sopra le righe, ed a parte il fatto che Nicole avrà i capelli corti e castani, e gli occhi marroni (se vorranno essere completamente fedeli) la sua descrizione può combaciare con quella di una donna, dato che non rispecchia nessun tratto maschile, su questo punto per Nic non sarà difficile, anche se dovrebbe dimagrire, visto il suo splendido fisico atletico di oggi. Tutto il romanzo è introspezione quindi il grandissimo lavoro da fare sarà questo, e da qui sorgono infatti le perplessità sulla sceneggiatura, io mi chiedo come ha fatto Lucinda Coxon ad adattare un romanzo che per l'80% è descrittivo? I dialoghi si ci sono, e magari lei ne avrà aggiunti altri, forse, ma almenochè non abbia pensato ad una voce narrante per tutta la durata del film, io rimango davvero perplesso su cosa abbia combinato; per il resto se è rimasta fedele, ci saranno le 4 fasi della storia cioè Copenaghen, Parigi, Dresda e di nuovo Copenaghen. Poi soprattutto all'inizio non mancano i flashback, sulla loro storia, quella di Greta ed Einar, prima di incontrarsi, soprattutto per Greta, che nel corso del romanzo racconta la storia con il suo marito precedente, di come sia morto. Mentre Einar all'inizio racconta episodi della sua infanzia.
Riguardo il personaggio di Greta, lei è una donna forte, straodinaria, amorevole e risoluta, secondo me Rachel Weisz sarebbe stata molto adatta al ruolo, penso che come lei anche Kate Winslet sarebbe perfetta, al contrario non trovo adatte le scelte di Gwyneth Paltrow e Charlize Theron.
I personaggi importanti non sono tanti, nella storia, c'è Carlisle (fratello di Greta), Hans (l'amico di infanzia di Einar), e poi altri piccoli ruoli come quello di Anna (la modella di Greta) e del professor Bolk (il medico di Einar). Come ho detto prima il libro è molto descrittivo e molto narrato, dato che si parla di due pittori, la descrizione dei dipinti, del moto di dipingere, dei paesaggi e dei personaggi è molto meticolosa. 
Ci sono dei dialoghi e delle situazioni straordinarie, più volte mi sono quasi commosso per l'amore di Greta, e per il disagio e il tormento di Einar. Non mancano scene molto meditative. Di sicuro sono toccanti le visite di Einar dai medici, tra chi lo prende per pazzo, per schizofrenico, malato, insano, anche se poi c'è chi riesce a capirlo. I dialoghi tra Greta ed Eniar sono anche toccanti, soprattutto in quella fase in cui lui ormai Lili, si sta distaccando da lei per sempre.
Riguardo al regista, penso che Hallstrom avrebbe fatto una porcheria unica, perchè l'introspezione, la psicologia e l'analisi che viene seguita da Ebershoff nella storia di Einar, lui non sa nemmeno cosa sono, dato che sono elementi completamente alieni nei suoi film. Di registi noi ne abbiamo nominati tanti, io pensavo a un paio, il già qui nominato Darren Aronofsky potrebbe fare un buon lavoro, ma anche però una come Jane Campion sarebbe su un terreno fertile.
Chissà quando prenderà luce questo film, il romanzo da cui è tratto è uno dei più belli che abbia mai letto. Non sto più nella pelle, nel vedere Nicole nei panni di Einar Wegener. Forse nel 2012?

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Going clear: scientology e la prigione della fede

    di Alex Gibney con Paul Haggis, Mike Binder, Marthy Rathbum Usa, 2015 genere, documentario durata, 120' Quando, nel maggio del 2013 presentò al festival... Leggere il seguito

    Il 28 giugno 2015 da   Veripaccheri
    CINEMA, CULTURA
  • Epitaph

    Mamma, papà, quanto mi mancate. Da quassù vi vedo sapete? Vi vedo piangere tutto il giorno e anch’io piango per voi. Qui attorno è tutto un mondo nuovo e io... Leggere il seguito

    Il 28 giugno 2015 da   Theobsidianmirror
    CINEMA, CULTURA, LIBRI
  • Miami Vice

    Regia: Michael MannOrigine: USAAnno: 2006Durata: 131'La trama (con parole mie): Sonny Crockett e Ricardo Tubbs sono due detectives della polizia di Miami... Leggere il seguito

    Il 28 giugno 2015 da   Misterjamesford
    CINEMA, CULTURA
  • Recensione: "Snowtown"

    presenti piccoli spoileril film è presente anche nella piattaforma MyMovies, se qualcuno vuole posso "inviarglielo" in qualsiasi momentoSi parlava proprio ieri... Leggere il seguito

    Il 27 giugno 2015 da   Giuseppe Armellini
    CINEMA, CULTURA
  • Fury – Carri armati e capelli Rockabilly

    E’ abbastanza noto che l’identità di un attore passa anche dal suo aspetto e da come questo rimanga tale dentro e fuori di un film. Leggere il seguito

    Il 27 giugno 2015 da   Raystorm
    CINEMA, CULTURA
  • Ciao 'tata

    Tata. Abbreviazione di patata. Tanto era patato il tuo fratellone Elvis, tanto eri riuscita a farti patata anche tu, amore mio. Non posso credere che non ci... Leggere il seguito

    Il 24 giugno 2015 da   Theobsidianmirror
    CINEMA, CULTURA, LIBRI