ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER
Su questo film e su questa storia io avevo tanta confusione, soprattutto dopo aver letto ovunque della vera storia di Einar Wegener e di Gerda Gottlieb, ma come spiega anche l'autore nell'introduzione, questo romanzo non è un documento legato alla loro storia, ma soltanto un parto della sua fantasia, per quanto si sia ispirato a loro, seguendo alcuni testi scritti da Einar Wegener, e per quanto abbia scritto anche delle sue testuali dichiarazioni nei dialoghi, tutti i personaggi sono frutto della sua fantasia, pur seguendo le vicende storiche del pittore danese, Ebershoff ritrae questo straordinario profilo psicologico dalla sua fantasia.
Per spiegarvi un pò cosa succede nel romanzo vi vorrei riportare il trafiletto del segna libro della copertina del romanzo, che si può definire la vera propria sinossi, la solita trama che viene scritta in breve per quelli che vogliono comprare il romanzo ma vogliono sapere qualcosa:
Lili è imprevedibile, timidissima e svagata. A volte Einar la sente uscire da sè, inaspettata, altre volte deve evocarla per regalare a Greta un nuovo momento di felicità creativa o per uscire di casa nei suoi panni e conoscere l'amore di Henrik, il giovane pittore che Lili ha incontrato a una festa.
Ma Lili è anche una ragazza prepotente ed egoista nel suo bisogno di vivere: per manifestarsi provoca in Einar misteriose emorragie, sottraendogli le forze poco a poco e scompare sanguinante lei stessa. Di qui la decisione di sacrificare l'uno per consentire la piena esistenza dell'altra: spinto dalla stessa Greta, Einar decide di entrare nella clinica del professor Bolk che lo trasformerà gradualmente in Lili.
La cosa che pensavo spesso, in molte fasi, in quelle più torbide del romanzo, era: "Ma Nicole è pazza". Lei sta mettendo corpo ed anima per la nascita di questo film e per la realizzazione di questo personaggio nel Cinema, e di fatto si sta lanciando in uno dei ruoli più difficili e rischiosi della sua carriera. Il suo personaggio, quello di Einar, prevede che lei sarà un uomo per tutto il film praticamente, se la Coxon non ha cambiato la storia, ed in tante fasi il passaggio ad un alterego, quello di Lili, solo alla fine lascierà i panni di Einar.
Einar Wegener è un personaggio timido, introverso e sopra le righe, ed a parte il fatto che Nicole avrà i capelli corti e castani, e gli occhi marroni (se vorranno essere completamente fedeli) la sua descrizione può combaciare con quella di una donna, dato che non rispecchia nessun tratto maschile, su questo punto per Nic non sarà difficile, anche se dovrebbe dimagrire, visto il suo splendido fisico atletico di oggi. Tutto il romanzo è introspezione quindi il grandissimo lavoro da fare sarà questo, e da qui sorgono infatti le perplessità sulla sceneggiatura, io mi chiedo come ha fatto Lucinda Coxon ad adattare un romanzo che per l'80% è descrittivo? I dialoghi si ci sono, e magari lei ne avrà aggiunti altri, forse, ma almenochè non abbia pensato ad una voce narrante per tutta la durata del film, io rimango davvero perplesso su cosa abbia combinato; per il resto se è rimasta fedele, ci saranno le 4 fasi della storia cioè Copenaghen, Parigi, Dresda e di nuovo Copenaghen. Poi soprattutto all'inizio non mancano i flashback, sulla loro storia, quella di Greta ed Einar, prima di incontrarsi, soprattutto per Greta, che nel corso del romanzo racconta la storia con il suo marito precedente, di come sia morto. Mentre Einar all'inizio racconta episodi della sua infanzia.
I personaggi importanti non sono tanti, nella storia, c'è Carlisle (fratello di Greta), Hans (l'amico di infanzia di Einar), e poi altri piccoli ruoli come quello di Anna (la modella di Greta) e del professor Bolk (il medico di Einar). Come ho detto prima il libro è molto descrittivo e molto narrato, dato che si parla di due pittori, la descrizione dei dipinti, del moto di dipingere, dei paesaggi e dei personaggi è molto meticolosa.
Ci sono dei dialoghi e delle situazioni straordinarie, più volte mi sono quasi commosso per l'amore di Greta, e per il disagio e il tormento di Einar. Non mancano scene molto meditative. Di sicuro sono toccanti le visite di Einar dai medici, tra chi lo prende per pazzo, per schizofrenico, malato, insano, anche se poi c'è chi riesce a capirlo. I dialoghi tra Greta ed Eniar sono anche toccanti, soprattutto in quella fase in cui lui ormai Lili, si sta distaccando da lei per sempre.
Chissà quando prenderà luce questo film, il romanzo da cui è tratto è uno dei più belli che abbia mai letto. Non sto più nella pelle, nel vedere Nicole nei panni di Einar Wegener. Forse nel 2012?