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Ecco i meriti di Almirante

Creato il 27 giugno 2013 da Lucastro79 @LucaCastrogiova

Lettera al signor Avanzato

cavalcavia

Signor Avanzato.

Se vuole giocare al piccolo podestà le consiglio diversi giochi on-line che le permettono di costruirsi la sua città, intitolando a suo piacimento le strade a chi ritiene opportuno.

La mia non è solo una questione politica; nella sua intervista lei parla di lotte e guerre civili, argomenti vaghi e nessuna giustificazione alla sua scellerata scelta; a proposito della par-condicio a cui si appiglia, mi chiedo, ad esempio, come mai Licata non abbia nessuna via o piazza intitolata ai Partigiani, sicuramente più meritevoli del suo caro Almirante.

Credo che per intitolare una via, piazza, cavalcavia, scuola, o qualsiasi altro edificio occorrono dei meriti; essendo io persona di buona fede ho cercato eventuali encomi da addurre all’Almirante.

Nelle mie ricerche ho scoperto che sono 40 i comuni in Italia che ad Almirante hanno intitolato qualcosa, pochini visto che i comuni italiani sono più di 8 mila, e soprattutto in quasi tutti i comuni roventi sono state le polemiche.

Ecco invece le buone azioni che sono riuscito a trovare su Almirante:

  • Nel 1947 venne condannato per collaborazionismo con le truppe naziste; per questo reato verrà erogato nei suoi confronti un provvedimento di confino di polizia. Sempre nel 1947 viene accusato del reato di apologia del fascismo a seguito di un comizio tenuto a Piazza Colonna durante la campagna elettorale per le amministrative; il 4 novembre 1947 gli verrà inflitta una condanna ad altri 12 mesi di confinoannullata subito dopo.
  • Il 5 maggio 1958 al termine di un comizio a Trieste, Almirante è denunciato dalla Questura per «Vilipendio degli Organi Costituzionali dello Stato»
  • Il 16 giugno 1971 il Procuratore della Repubblica di Spoleto, Vincenzo De Franco, chiese alla Camera dei Deputati l’autorizzazione a procedere contro Giorgio Almirante per i reati di “Pubblica Istigazione ad Attentato contro la Costituzione” ed “Insurrezione Armata contro i Poteri dello Stato”. L’autorizzazione venne concessa il 3 luglio 1974 dalla Camera dei deputati, con la contrarietà del solo MSI. Il segretario missino aveva infatti affermato durante il congresso del partito, con chiaro riferimento ai regimi di Salazar, Papadopoulos e Franco:

” I nostri giovani devono prepararsi all’attacco prima che altri lo facciano. Da esso devono conseguire risultati analoghi a quelli conquistati in altri paesi d’Europa quali il Portogallo, la Grecia e la Spagna”.

  • Nel giugno 1972 l’allora Procuratore generale di Milano, Luigi Bianchi D’Espinosa, decise di chiedere alla Camera l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per tentata ricostituzione del Partito fascista. Gravemente ammalato Bianchi d’Espinosa morì poche settimane dopo. Il Parlamento, nel maggio 1973, concesse l’autorizzazione a procedere ma tutto si arenò poco dopo e non proseguì oltre.
  • Nell’estate del 1971 alcuni storici dell’Università di Pisa rinvennero negli archivi del comune di Massa Marittima la copia anastatica di un manifesto, a firma di Giorgio Almirante, che riportava quanto segue: “Gli sbandati (partigiani) e gli appartenenti alle bande dovranno presentarsi a tutti i posti militari e di Polizia Italiani e Germanici entro le ore 24 del 25 maggio. Tutti coloro che non si saranno presentati saranno considerati fuori legge e passati per le armi mediante fucilazione nella schiena. Vi preghiamo curare immediatamente affinché testo venga affisso in tutti i Comuni vostra Provincia.”
  • 1982  - Il processo per favoreggiamento a seguito della Strage di Peteano dove sono rimasti uccisi 3 carabinieri. I fatti risalgono al maggio del ’72, dieci anni dopo furono le dichiarazioni di un  neofascista Vincenzo Vinciguerra, reo confesso per la strage, a rivelare come Almirante avesse fatto pervenire la somma di 35.000 dollari al terrorista Carlo Cicuttini, dirigente del MSI friulano e coautore della strage, affinché modificasse la sua voce durante la sua latitanza in Spagna mediante un apposito intervento alle corde vocali.  Almirante, dopo un’iniziale condanna, fece più volte uso dell’immunità parlamentare, anche per sottrarsi agli interrogatori. Si avvalse di un’amnistia grazie alla quale uscì definitivamente dal processo.
  • Le accuse di contiguità con ambienti dell’eversione nera e con la P2

In virtù di questi fatti, se lei mai dovesse ricoprire altri ruoli istituzionali, possiamo anche attenderci che piazze, vie o edifici comunali vengano intitolate a Totò Riina? Nella speranza che ciò non accada, mi prodigherò a farle pervenire un elenco di giochi on-line.


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