Forse credevi di sapere tutto di te
e ti sei accorto che devi ancora scoprire la tua parte migliore
Di certo credevi di avere visto qualcosa che ti stava danneggiando
e ti stai accorgendo che i pericoli maggiori stanno tutti davanti
là dove io non sono più…
Sto sospesa in una terra senza nome
dove non c’è felicità
però le persone viaggiano
e come parte di un movimento cibernetico
anch’io mi muovo
anch’io respiro
ma non ho più un nome.
Quello che sembrava il mio volto
l’ho perso
per sempre
inseguendo il tuo.
Non era la mia faccia
Era solo un fantoccio
Non era il mio corpo
Era solo materia senza sostanza
Quello che ho fatto per te
Lo rifarei
Perché l’amore non ha peso
Ha solo necessità
Quello che ho detto per te
Lo ridirei
Perché l’amore non ha indecenze
Ha solo verità
Non l’ho fatto per te
L’ho fatto per me
Per il mio bene
Non lo dico per te
Lo dico per me
Per il mio santo onore
T u stavi solo lì come una comparsa
Il regista era un altro
Io suonavo la mia musica come rapita
Convinta di incantare l’universo
Almeno quanto l’universo a me davanti
Aveva per la prima volta estasiato me.
Ora come prima non mi puoi essere di nessun conforto
nemmeno tutti i miei errori passati mi possono consolare
come macigni pesano
accanto alle mie sante giustificazioni
e ricordano la mia pena
disegnano la lunga strada percorsa
mentre io non ho più parole
io non ho più solfeggi da inventarmi…
Lo vedi il mio violino?
È muto
Riesci ad immaginare un nuovo canto?
Io non più
Oggi
solo quel possente essere
di cui nessuno ha mai veduto fattezza
potrebbe veramente sollevarmi
riaggiustarmi il cuore
lacero
avere pietà di me
del mio immenso dolore
e
finalmente
chiamarmi
con il mio solo nome.
Paola Dellutri