Presentati in anteprima nazionale i risultati del sondaggio sul Community Manager in Italia del 2013, promosso dall’Università Degli Studi di Salerno nell’ambito del progetto ’WEB irRADIandO’. Avevamo visto nel sondaggio realizzato lo scorso anno su questa figura professionale, come il Community Manger italiano fosse una figura in divenire. Vediamo come si è sviluppata in questo ultimo anno partendo da una domanda fondamentale. Quella del Community Manager in Italia si può definire una professione a tutto tondo?
Su una base di 300 partecipanti, il CM italiano si delinea come donna al 60% di età compresa tra i 25 e i 40 anni, si occupa di progetti di comunicazione B2C nel Centro e Nord Italia , ha un inquadramento tra freelance e interno all’azienda in settori quali comunicazione, moda e turismo.
Nei suoi progetti reputa come maggiori fattori di influenza del successo di una campagna la crescita della community 80%, tasso di engagement 80%, aumento delle vendite 50%.
Il Community Manager italiano probabilmente non si occupa sono di questa attività: vediamo infatti come soltanto circa il 42% degli intervistati dedica più di 8 ore al giorno all’attività, mentre il 58% dedica meno di 40 ore a settimana, da questo si evince che quella del cm non è un’attività full time.
E’ pertanto presumibile, che il nostro professionista abbia diverse competenze nel settore della comunicazione digitale lo si evince anche dalle principali attività svolte che vedono al primo posto la creazione dei contenuti con l’80% e a seguire fb engagement, community engagement ed in percentuali minori di le altre attività di engagement su Twitter, di servizio clienti e di monitoraggio delle strategie e dei risultati.
Quanto alle best practice i CM italiani si avvalgono di collaboratori nel 40% dei casi, utilizzano da uno a due tool di monitoraggio in prevalenza gratuiti, ed anche questo è un dato che contribuisce alla teoria di un professionista con più skill.
Le attività sui social si distribuiscono fondamentalmente tra Facebook, Twitter, Blog, Pinterest e LinkedIn (Google Plus è utilizzato solo dal 5%)
Veniamo ai dati più rilevanti: il CM italiano ha un’esperienza nel settore da uno a tre anni con una remunerazione media di 20.500 euro lordi anno, pari a circa 1.600,00 euro al mese.
Il guadagno medio è risultato essere strettamente collegato agli anni di esperienza come è facile pensare, si conferma inoltre il dato dello scorso anno per il quale le donne risultano essere purtroppo penalizzate: la CM guadagna infatti in media circa 1.500 euro lordi al mese mentre il collega ne percepisce in media circa 1.900 euro.
In riferimento allo studio sul Community Manager del 2012 , si confermano anche le retribuzioni maggiori per i CM che lavorano in azienda e la tendenza secondo la quale si guadagna di più al Centro e al Nord rispetto ai colleghi del Sud Italia.
Rispetto al 2012 si evidenzia invece una crescita del numero dei partecipanti al sondaggio e anche un leggero aumento dei guadagni che nel 2012 erano di 18.000 euro lordi anno.
Quella del Community Manager è quindi una professione giovane ma con una forte spinta in termini di crescita e di potenzialità, il o la CM italiana deve avere competenze differenti e capacità di adattamento ad un mercato in ri(e)volizione (per dirla con parole del Prof. Massimo De Santo dell’Università di Salerno). Nonostante le difficoltà che si possono trovare nell’avere questo tipo di approccio professionale, che coinvolge tutte le professioni che hanno a che fare con il digitale, credo che oggi queste possano rappresentare interessanti opportunità di futuro nel nostro Paese, per tutti i giovani che abbiano la passione per la comunicazione ed il mondo digitali e intendano coltivarla attraverso percorsi formativi e di esperienza in rete.
Come diventare quindi Community manager?
I miei suggerimenti: Attitudine, Formazione, Esperienza.
E per voi? Racconta la tua esperienza di Community Manager con #sonoCMperchè
Profilo-Community-Manager-in-Italia-2013:
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