27 settembre, Italia. Ieri è diventato noto anche a chi si informa solo tramite la televisione il caso del direttore del Giornale Sallusti, condannato a 14 mesi per non aver impedito la pubblicazione di uno delle decine di articoli che tutti i giorni vengono pubblicati. L’articolo in questione è stato considerato una diffamazione da parte del giudice tutelare Giuseppe Cocilovo, che nel 2007 ha querelato Sallusti, allora direttore di Libero.
Il mondo giornalistico si è schierato in massa non tanto contro la sentenza, ma contro il fatto che si possa andare in galera per reati di opinione. E’ una cosa che dà fastidio se capita in Siria, dove in questo momento il clima è di certo più teso, figuriamoci se succede da noi. Al sottoscritto sembra quantomeno strano il passaggio dai 5000 euro di multa al primo grado ai 14 mesi al secondo grado. TheTweeter si associa simbolicamente alla protesta pur non essendo una testata, coprendo occhi e becco dei nostri tweeters. Per ora la pena è sospesa per mancanza di recidiva, e forse il mondo politico in questo caso si muoverà in fretta, per cambiare una norma che porta i giudici ad dover applicare “regole russe”.
Vittorio Nigrelli