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Ecco l'effetto soporifero della cultura chich

Creato il 23 febbraio 2011 da Giancarlo
C’è, nel successo strappato a Sanremo dalla canzone di Vecchioni, che intrecciandosi con altri episodi recenti ci consente di vedere con una certa chiarezza lo stato d’animo di tanti italiani: qualcosa che rivela una stanchezza diffusa nei confronti del regime che Berlusconi ha instaurato 17 anni fa, quando pretese di rappresentare la parte ottimista, fiduciosa del Paese.
(Barbara Spinelli su Repubblica, oggi, 23 febbraio 2011)
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Dopo aver letto la reazione allergica che provoca l'effetto soporifero della cosiddetta cultura radical-chic non mi posso più meravigliare delle baggianate che appaiono sul quotidiano la Repubblica, di cui la Barbara Spinella è stata una delle fondatrici, e presso il quale è tornata proprio l'anno scorso, dopo un'assenza di qualche anno.
Giusto in tempo per inventarsi (sognare) questo e chissà quali altri sproloqui. Probabilmente la lunga permanenza in Francia, terra di terroristi italiani fuggitivi, le ha fatto perdere la visione della realtà, e pensa di essersi trasformata in Charles Dodgson in sedicesimo, pronta a scrivere il suo Cesare nel Paese Maravilha.
Ma anche io ho un'età abbastanza vicina a quella della suddetta giornalista, e mi ricordo di tante altre canzoni, quando Berlusconi era ancora un semplice sguattero-cantante su qualche nave da crociera, e magari divertiva con le sue strimpellate proprio la l'articolista chich, e a quel tempo, quando il Comunismo stava già sognando di "papparsi" l'Italia per trasformarla in una Cuba europea, un gruppo musicale, dai più dimenticato, cantava un ritornello: "Mettete dei fiori nei vostri cannoni".
Barbara si ricorderà sicuramente di quell'anno. Vi fu la morte di Tenco, a San Remo apparvero per la prima volta una miriade di cantanti e gruppi stranieri, giunse anche la Cher (brutta allora brutta oggi), la canzone "Pietre", un cult che ancora "canticchio" sotto la doccia.
Ma di chi erano quei cannoni. Di Berlusconi?? Di Letta?? Di Tremonti??
No!!! Erano degli amici di Barbara Spinelli, i comunisti che avevano infarcito l'est europeo di milioni di soldati, centinaia di bombe atomiche, pronti ad una "Guerra di Pace", sterminando l'80% della popolazione mondiale per instaurare il "Paradiso Socialista".
Paradiso tanto agognato che dovevano costruire muri (Berlino docet) per impedire che i poveri schiavi della democrazia invadessero le dolci pianure comuniste. E per questo i muri erano affollati di tiratori scelti, che ammazzavano senza pietà i democratici che si volevano trasferire nelle ospitali steppe russe.
Cara Barbara, il fatto che sei famosa, amica del comunista Napolitano, non ti salva dalla intolleranza. Quella cieca, assoluta, senza possibilità di contraddittorio, grazie alla tua posizione di giornalista "di grido", una intolleranza che non accetta il concetto democratico, ma solo l'autoritarismo, senza discussioni.
Beviti una camomilla, rilassati, e vivrai 150 anni in perfetta salute.
Qui sotto, per i più curiosi, i due testi delle canzoni citate.
Chiamami Ancora Amore:
(Roberto Vecchioni)
E per la barca che è volata in cielo
che i bimbi ancora stavano a giocare
che gli avrei regalato il mare intero
pur di vedermeli arrivare
per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero
per il bastardo che sta sempre al sole
per il vigliacco che nasconde il cuore
per la nostra memoria gettata al vento
da questi signori del dolore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
in questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo
chiamami ancora amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle
che non le spengono i temporali
perché le idee sono voci di madre
che credevano di avere perso
e sono come il sorriso di dio
in questo sputo di universo
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
continua a scrivere la vita
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
che è così vera in ogni uomo
chiamami ancora amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e parole
chiamami ancora amore
chiamami sempre amore
in questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo
chiamami ancora amore
Ecco l'effetto soporifero della cultura chich
Proposta
(I Giganti)
Mettete dei fiori nei vostri cannoni
era scritto in un cartello
sulla schiena di ragazzi
che senza conoscersi,
di città diverse,
socialmente differenti
in giro per le strade della loro città
cantavano
la loro proposta,
ora pare ci sarà un'inchiesta
tu come ti chiami?
Sei molto giovane
Me ciami Brambilla e fu l'uperari
lavori la ghisa per pochi denari
e non ho in tasca mai
la lira
per poter fare un ballo con lei
mi piace il lavoro,
ma non son contento
non è per i soldi che io mi lamento,
ma per questa gioventù
c'avrei giurato che mi avrebbe dato di più
Mettete dei fiori nei vostri cannoni
perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate,
ma note musicali
che formano gli accordi
per una ballata di pace,
di pace, di pace
Anche tu sei molto giovane,
quanti anni hai?
E di che cosa non sei soddisfatto?
Ho quasi vent'anni e vendo giornali
girando quartieri fra povera gente
che vive come me,
che sogna come me
sono un pittore che non vende quadri
dipingo soltanto l'amore che vedo
e alla società non chiedo
che la mia libertà
Mettete dei fiori nei vostri cannoni
perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate,
ma note musicali
che formano gli accordi
per una ballata di pace,
di pace, di pace
E tu chi sei?
Non mi pare che abbia di che lamentarti...
La mia famiglia è di gente bene
con mamma non parlo,
col vecchio nemmeno
lui mette le mie camicie
e poi critica se vesto così
guadagno la vita lontano da casa
perché ho rinunciato ad un posto tranquillo
ora mi dite che ho degli impegni
che gli altri han preso per me
Mettete dei fiori nei vostri cannoni
perché non vogliamo mai nel cielo
molecole malate,
ma note musicali
che formano gli accordi
per una ballata di pace,
di pace, di pace

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