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Aabar è il primo azionista di Unicredit.
Capital Research scende al 2,7%. Crt ha il 3,85% ma lo 0,5% è senza diritti di voto.
Si fa sempre più nitida la fotografia dell’azionariato di Unicredit post-aumento. Il fondo di Abu Dhabi Aabar è il primo azionista con il 6,5% detenuto al 14 febbraio scorso per effetto dell’esercizio di una call.
Il dato emerge dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti, che indica inoltre altre variazioni di quote al 10 febbraio, data di iscrizione nel registro delle imprese della maxi-ricapitalizzazione da 7,5 miliardi di euro.
CAPITAL RESEARCH PASSA DAL 5,4% AL 2,7%. Gli americani di Capital Research, che sembravano destinati a essere i soci più rilevanti di Piazza Cordusio, sono scesi al 2,73%
dal precedente 5,4%, anche se si fa notare che le azioni in mano al fondo Usa (oltre 150 milioni) sono superiori a quelle detenute pre-aumento (104 milioni). L’effetto è una diluizione su una base di capitale maggiore rispetto al periodo pre-ricapitalizzazione.
MEDIOBANCA SCENDE ALL’1,78%. Dalle comunicazioni della Commissione guidata da Giuseppe Vegas è risultata poi ridotta all’1,78% la quota di Mediobanca, che deteneva il 5,2% senza diritti di voto a garanzia dei cashes.
Le azioni al servizio dei cashes (96 milioni) rimangono le stesse ma i possessori degli strumenti (Aabar, De Agostini, Crt, Lia) hanno ricevuto i diritti e questo spiega la diluizione di Piazzetta Cuccia.
FONDAZIONI: CRT HA IL 3,85%, CARIVERONA IL 3,5%. In caso di esercizio, chi ha esercitato i diritti sui cashes ha acquisito una partecipazione diretta della banca. In tal senso De Agostini ha sottoscritto i diritti collegati ai cashes da 100 milioni di euro già in portafoglio. Dagli aggiornamenti Consob è arrivata anche la conferma che Crt è al 3,3%. L’ente detiene il 3,85%, ma lo 0,51% è senza voto. L’altra fondazione di peso, Cariverona, che pre-aumento deteneva il 4,2% del capitale di Piazza Cordusio, ha deliberato di sottoscrivere la quota del 3,51%: totalmente finanziata con mezzi propri, senza vendita di diritti e senza ricorso all’indebitamento.
ANCORA INCERTA L’ENTITÀ DELLA PARTECIPAZIONE LIBICA. Da verificare ancora post ricapitalizzazione le partecipazioni di Blackrock (pre-aumento al 3,1%) e dei soci libici Central Bank of Libya e della Lia. Mentre Carimonte e il Gruppo Allianz dovrebbero mantenere inalterate le proprie quote, rispettivamente al 2,9% e al 2%. Così come ancora nulla si sa dell’effettiva entità della partecipazione che dovrebbero avere acquisito alcuni soci privati e in particolare Diego Della Valle, Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone. fonte
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