La proposta. Infront ha chiesto di attivare con la massima sollecitudine le procedure finalizzate alla commercializzazione dei diritti tv relativi alle competizioni del triennio 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018, in esecuzione del contratto sottoscritto il 27 gennaio 2009. Infront assicurerà un minimo garantito di 900 milioni a stagione, come per il precedente triennio. La proposta presentata da Bogarelli prevede, inoltre, che si proroghi il contratto con l’advisor che scade nel 2016 fino al 30 giugno 2021 alle stesse condizioni del precedente, con una sola eccesione migliorativa per le società: il minimo garantito salirà da 900 a 930 milioni per ciascuna delle 3 stagioni sportive 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021. Per l'esattezza, quindi, la garanzia di Infront è dunque di 5.490 milioni per sei anni.
Il canale serie A. Contermporaneamente, Infront, d'intesa con la Commissione Diritti Audiovisivi della Lega, definirà un piano per l’eventuale distribuzione diretta agli utenti dell’intero prodotto Serie A in base all’articolo 13 del decreto legislativo 9/2008. Se infatti a causa dell’inadeguatezza delle offerte raccolte dal mercato, si renda opportuno dare esecuzione al progetto a partire dalla stagione 2015/2016 o dalle successive, Infront svolgerà le necessarie attività produttive e distributive. In questo caso si renderà necessario adeguare il periodo del mandato alle tempistiche di recupero dell’investimento in base allo sviluppo del business plan. L’effettiva attuazione del progetto è vincolata alla preventiva approvazione del relativo budget e delle regole di governance.
Proroga del mandato. Gli importi che Infront garantisce sono però considerevoli e il rischio di non essere in grado di recuperarli sul mercato attuale non è irrilevante. Per questo chiede alla Lega un mandato più lungo, che permetta di recuperare le eventuali perdite nel periodo fino al 2021.
La ricerca Eurisko. Infront ha anche commissionato a Eurisko una ricerca per valutare le potenzialità di un canale dedicato alla Serie A, con l’obiettivo di identificare e dimensionare il target di quanti potrebbero essere gli utenti paganti per il nuovo canale. La ricerca ha fatto riferimento a una platea di circa 23,3 milioni di individui “interessati al calcio”. Tra i dati più significativi emersi ci sono i circa 1,4 milioni di famiglie abbonate a Mediaset Premium che chiuderebbero il proprio abbonamento e i 2,3 milioni di famiglie abbonate a Sky che rinnuncerebbero al proprio (il 95% di questi lo chiuderebbero entro 6 mesi), mentre 1.9 milioni di famiglie che non hanno la PayTv acquisterebbero un canale dedicato alla serie A.