Ecco la 'TASSA SUL CINEMA' : i fondi per lo Spettacolo li pagano i contribuenti.

Creato il 14 febbraio 2011 da Kelvin

Vi ricordate la famosa scena di Non ci resta che piangere, con Benigni e Troisi che s'imbattono in una solerte guardia di confine che, al muovere di ogni loro passo, pretende di riscuotere la 'gabella' di 'un fiorino'? Ecco, direi che mai tale sequenza fu più profetica rispetto a quello che il nostro Governo ha riservato agli appassionati di cinema a partire dalla prossima estate. Per chi ancora non lo sapesse, infatti, informiamo che l'Esecutivo, attraverso un emendamento al decreto 'milleproroghe', ha disposto che a partire dal prossimo 1. luglio (e per la durata di due anni e mezzo) il costo dei biglietti del cinema aumenterà arbitrariamente di un euro: questo per consentire alle disastrate casse statali di rimpinguare i fondi a disposizione del settore Cultura e Spettacolo, drasticamente oggetto di indiscriminati tagli nelle ultime due leggi finanziarie.
La vendetta è un piatto che si consuma freddo. Questo deve aver pensato il ministro della in-cultura Sandro Bondi dopo aver respinto la mozione di sfiducia parlamentare presentata dall'opposizione, che gli chiedeva le dimissioni dopo il crollo dei siti di Pompei: il Gran Ciambellano di Arcore ha organizzato la sua rivalsa in grande stile, rifacendosi con gli interessi verso quella teppaglia vetero-comunista che, a parere suo, ha osato contraddire la gestione dei fondi ministeriali negli ultimi due anni... 'Mi accusate di aver tagliato risorse allo spettacolo? E allora da ora in avanti i soldi ce li mettete voi!' . Questa, in sintesi, la 'ricetta' governativa per rispondere alle continue lamentele di quei 'rompiscatole' che ANCORA si ostinano a fare Cinema nel nostro paese.
Ironia a parte, non credo ci sia bisogno di spiegare ulteriormente la vergognosa e sciagurata decisione assunta da Palazzo Chigi, ancora una volta sprezzante verso il mondo della Cultura e la dignità dei cittadini. Nonostante gli slogan a effetto, infatti, questa è l'ennesima tassa introdotta dal governo Berlusconi che va a gravare sulle tasche dei contribuenti in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, e che dimostra ancora una volta come ci sia la precisa volontà da parte di chi abita nelle stanze del potere di 'imbarbarire' e anestetizzare un popolo ormai assuefatto praticamente a tutto.
Non ci vuole molto a capire che la 'tassa sul cinema' produrrà effetti devastanti su tutto il settore, proprio in un periodo in cui il cinema italiano stava vivendo la sua stagione d'oro, con incassi da capogiro e un domino incontrastato nelle classifiche che non si registrava da decenni. Aumentare il prezzo del biglietto significa solo tre cose:
a) scoraggiare la gente a recarsi nelle sale. Proprio quando, come detto, c'erano segni evidenti di ripresa. Questo ovviamente tutto a scapito dei ceti più poveri. Demagogia? Beh, vi dico solo che con questo 'ritocchino' il prezzo dei biglietti arriverà ad aggirarsi intorno ai 9-10 euro (12-13 per i film in 3D) , contribuendo così a far cadere lo status che voleva il cinema ormai unico divertimento 'popolare' e a portata di tutte le tasche (considerando i costi astronomici di teatro, lirica e musica leggera).
b) uccidere definitivamente le piccole sale cinematografiche a vantaggio dei multiplex. A questo contribuisce non poco l'iniquo aumento arbitrario del prezzo: se per le grandi strutture l'aumento comporterà mediamente un rincaro del 12-13% nelle sale di provincia questo potrà arrivare fino al 25% (ad un costo del biglietto di 4 euro). Per non parlare poi della solita, ODIOSA eccezione: l'aumento non si applica per le sale parrocchiali, a testimonianza della squallida sudditanza di questo governo verso il potere ecclesiastico... e allora i circoli ARCI? I Cineforum? Le migliaia di salette d'essai sparse in tutta Italia?
c) dare un decisivo contributo all'aumento della pirateria. Copie masterizzate, scaricate da internet, film in streaming 'visionati' direttamente via web. Questo e chissà quanto altro ci sarà da aspettarsi dopo questa 'furbata': anche perchè, in nome di questa tassa-rapina, ci sarà adesso molta più gente che si sentirà 'autorizzata' a guardare film illegalmente.
Ma, aldilà di tutto questo, la cosa che più fa rabbia è constatare la totale insensibilità di questa classe dirigente verso tutto ciò che risponde al nome di Cultura, nel nome di un disegno prestabilito, come già detto poc'anzi. Siamo nell'anno delle Celebrazioni per l'Unità d'Italia, ma se guardiamo attorno a noi, a quel che resta di una nazione una volta ricca e maestra nelle Arti e nell'Ingegno, non posso fare a meno di citare una frase di Michael Moore che calza a pennello per questa sciagurata vicenda
Ma come abbiamo ridotto questo paese?

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