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Ecco la top five delle cinque idee creative per un futuro sostenibile…

Creato il 09 aprile 2014 da Justnewsitpietro

Ecco la top five delle cinque idee creative per un futuro sostenibile…
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Siamo capaci di limitare gli effetti negativi per l’ambiente delle nostre attività quotidiane? Ecco qualche proposta curiosa ed innovativa…

Quanto ne sappiamo di sostenibilità?

Spesso si crede che per avere un minor impatto sull’ambiente sia sufficiente limitare i consumi. In realtà bisognerebbe cominciare a modificare le piccole abitudini quotidianee, magari, fare in modo da avere case, elettrodomestici, automobili e supporti tecnologici più intelligenti, più energeticamente efficienti ed eco-compatibili.

Al nostro fianco in questa battaglia per limitare gli effetti negativi delle attività umane sull’ambiente, scienziati e progettisti di tutto il mondo, che cercano per noi soluzioni sostenibili anche dal punto di vista economico.

Qualche esempio? Ecco cinque idee davvero creative…

Train2car
All’insegna dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile vi presentiamo il brillante progetto spagnolo Train2Car, gestito dalla metropolitana di Madrid e finanziato dal programma INNpacto 2011 del Ministero dell’Economia e della Competitività.

L’idea è di ricaricare un’auto elettrica riutilizzando gratuitamente una risorsa finora non sfruttata: l’energia elettrica recuperata dai convogli della metro durante i rallentamenti e le frenate.

Questa energia viene accumulata grazie ad un particolare supporto: la metro, con dei sistemi di frenata rigenerativa, trasforma l’energia cinetica in energia elettrica da stoccare negli accumulatori, per restituirla alla rete durante alcune specifiche fasi dei cicli di funzionamento.

L’energia è dunque messa a disposizione in una Metrolinera, neologismo che gioca sull’assonanza con gasolineradistributore in spagnolo. Gli automobilisti madrileni che guidano un’auto elettrica possono ora, in soli 20 minuti, fare il pieno senza alcun costo.

Un’altra proposta per accelerare la corsa della sostenibilità ambientale viene dall’Olanda: istallare su auto ed edifici tetti dotati di prato. Il motivo? Ricavarne energia tramite un processo naturale conosciuto persino dai bambini: la fotosintesi clorofilliana.

Plant-e
La società olandese Plant-e, spin-off del dipartimento di tecnologia ambientale dell’Università di Wageningen, da cinque anni sta studiando un modo per ottenere elettricità dalle piante.

Le performance migliori per il momento sono ottenute nelle risaie, ma il progetto prevede applicazioni su qualunque terreno. Infatti, durante il naturale processo di fotosintesi clorofilliana, ogni pianta produce materia organica: una parte è utilizzata per regolarne la crescita, una cospicua parte non può essere utilizzata dalla pianta e viene rilasciata dalle radici.

Nel terreno dei microrganismi consumano questa materia, emettendo elettroni come prodotto di scarto. I ricercatori olandesi propongono di inserire degli elettrodi per sfruttare e trasformare in elettricità questi elettroni, “rifiuti” di un processo completamente naturale e sicuro per l’ambiente.

Ottenere energia in questo modo, sembrerebbe un’iniziativa eco-compatibile ed eco-sostenibileUna tecnologia che potrebbe essere sfruttata anche per produrre elettricità da terreni contaminati e non adatti alle colture alimentari, producendo e creando valore anche da aree altrimenti non più produttive.

Un’originale interpretazione danese della sostenibilità invece, si concentra sulla bioedilizia: sull’isola di Læsø, c’è una casa vacanze costruita completamente con un insolito materiale a Km0, le alghe.

La casa vacanze danese costruita con le alghe
Il progetto, nato da una collaborazione della fondazione Readania Byg con lo studio di architettura Vandkunsten, dimostra che l’alga, proprio come il legno, possiede un ottimo potere isolante e può ridurre ad un livello molto basso la quantità di emissioni nocive di CO2.

L’alga, che viene raccolta direttamente dal mare ed essiccata al sole o al vento - oltre ad essere perfetta a questo scopo - sembrerebbe essere un materiale edile molto sicuro: non è infiammabile, non marcisce, non attira i parassiti. Inoltre, è fondamentale sottolineare il suo valore isolante, considerato al pari della lana minerale.

Nel realizzare questo particolare esemplare di ecobuilding il team danese ha prestato particolare attenzione all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale: lo spessore delle pareti, l’istallazione di pompe di calore e di speciali finestre limitano enormemente il dispendio energetico. Con un consumo previsto di 20 kWh/mq/anno,  la casa soddisfa a pieno i rigorosi standard stabiliti per gli edifici a basso consumo energetico in Danimarca.

Progetto GE.RI.N.
Le alghe sono molto apprezzate anche nel nostro Paese: la Sicilia ha infatti cercato di donare una seconda vita a questa particolare forma di biomassa che spesso viene considerata un fattore di degrado che limita lo sviluppo turistico ed economico delle località balneari.

A tal proposito, l’iniziativa di ENEA - GE.RI.N ”Gestione Risorse Naturali” nell’ambito del Progetto “Ecoinnovazione Sicilia” si concentra sullo sviluppo di tecnologie per favorire il turismo sostenibile, per la salvaguardia dell’habitat naturale e per il recupero eco-compatibile dei resti dell’alga Posidonia Oceanica, una pianta endemica del Mar Mediterraneo.

Le biomasse vegetali spiaggiate, che generalmente vengono raccolte e portate in discarica, grazie al progetto GE.RI.N ed alla proficua collaborazione con l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi (presso l’isola di Favignana), vengono in questo caso riutilizzate per realizzare delle stuoie, biodegradabili al 100%.

Si tratta di realizzare delle strutture a “materasso”, costituite da sacche in fibra naturale (cocco, juta, canapa, etc.) da riempire con i resti di Posidonia accumulata sulle spiagge utilizzando manodopera locale. Questi speciali tappetini sono facilmente trasportabili e possono essere poi utilizzati per creare camminamenti, sentieri, ma anche coperture naturali da distendere su tratti rocciosi ed impervi difficilmente fruibili, contribuendo a contrastare il problema dell’erosione costiera riducendo l’asportazione della sabbia e aumentando la ricettività balneare.

Si tratta di un’innovazione importante, che permette di coniugare le esigenze ambientali, sociali ed economiche delle località balneari, consentendo di migliorare i servizi turistici con una gestione sostenibile delle spiagge, che vengono restituite alla fruizione dei bagnanti, e che ha ritorni anche occupazionali a livello locale.

Oltre ad efficienza energetica, energie rinnovabili e sfruttamento intelligente delle risorse naturali del territorio, non possiamo dimeticare un’altra voce importante nel bilancio dell’impatto delle attività umane sull’ambiente: i rifiuti.

Plastica
Ridurne la quantità ed insegnare ai cittadini ad amare la raccolta differenziata? Come? Le autorità cinesi hanno ottenuto a Pechino due risultati positivi con una sola iniziativa: il biglietto della metropolitana si può pagare con delle bottiglie di plastica.

Il principio del Reverse Vending è semplice: per ogni bottiglia inserita nel raccoglitore, si ricevono tra 5 fen e 1 mao (0,5 e 0,15 dollari), con 15 bottiglie gli utenti possono avere una corsa sulla metropolitana della città.

Al momento sono solo 4 i dispositivi attivi istallati, e si concentrano tutti sulla linea 10 della metro pechinese: il servizio gestito dalla compagnia Incom è infatti ancora in fase sperimentale, ma sono previste altre 3.000 macchine da istallare in tutta la città, persino alle fermate degli autobus e nei centri commerciali. Non mancano però le perplessità riguardo il buon esito dell’iniziativa…

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