In questo periodo sto bene. Tutto sta andando bene. Coincidenze astrali, fortuna sfacciata? La risposta è NO. Ho lavorato tanto, molto su di me. Sento dove sono, i miei piedi sono ben piantati a terra, mi concentro sul presente. Facile a dirsi, ma per raggiungere questo stato mi ci sono voluti anni, anni duri di esercizio. Ho imparato a stare nelle situazioni, a non fuggire, ho imparato a volermi bene perché citando una nota pubblicità "io valgo". Mi sono costretta a stare, non potevo permettermi di perdere ciò che maggiormente avevo voluto nella mia vita, senza saperlo: una famiglia. Per me e grazie a loro, non ho invertito la marcia, non ho premuto l'acceleratore, mi sono semplicemente fermata. Fermarsi ha voluto dire so-stare, dare il tempo alle cose, cercarsi, capirsi e riflettere. Stare mi ha permesso di non sbagliare, di non buttare all'aria tutto. Stare ferma mi ha permesso di fare dei passi da gigante, di trovare tutta l'energia che già era in me e di convogliarla verso la direzione giusta. Ho accresciuto la mia resilienza, soprattutto perché ho accettato aiuto, sostegno e appoggio dalla persona che in questi ultimi anni mi è stata più vicina. Grazie a lui ho affrontato i miei momenti di crisi senza vederli come problemi insormontabili, ho imparto a distinguere ciò che è importante da ciò che è urgente. Ho fissato obiettivi realistici e ho lavorato per ottenerli, senza focalizzarmi su problemi che sembravano insormontabili. Ho iniziato a prestare attenzione ai miei bisogni e ai miei sentimenti, senza per questo sentirmi egoista.
Potreste dire, chi se ne frega? Dove vuoi arrivare?
Risposta:
non voglio andare da nessuna parte, voglio godermi ciò che ho, le persone che mi circondano, vivere con passione il mio lavoro, godermi questi momenti che posso dedicare al blog e comunicare a tutti che "le difficoltà rafforzano la mente, così come il lavoro irrobustisce il corpo" (Seneca)
Consiglio di lettura Perché non faccio le cose che mi fanno bene? di B.J. Gallagher