Siena, Cagliari, Lecce, Ravenna, Perugia-Assisi e Matera sono le candidate italiane a Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Il logo per la candidatura della città di Ravenna (almacattleya.blogspot.com)
Lo ha annunciato la Giuria Europea di Selezione che ha proposto al Mibac la short list che il governo, entro un mese, potrà ratificare. La giuria europea è composta da 13 membri di cui 7 designati dalle istituzioni europee (2 dal Parlamento europeo, 2 dal consiglio europeo, 2 dalla Commissione europea e 1 dal Comitato delle Regioni) e 6 nominati dal Mibac di concerto con la Commissione Europea. La Giuria è presieduta da Steve Green. Fra nove mesi, inoltre, la Giuria si riunirà nuovamente per valutare i programmi delle città preselezionate. Ogni città preselezionata riceverà precise raccomandazioni sul proprio progetto.
La scelta, ha tenuto a precisare il presidente della Giuria Steve Green, è stata fatta all’unanimità avendo come riferimento criteri espliciti, fra i quali la ricerca di una città che sapesse interpretare il futuro della cultura. Tutte le candidate, infatti, ha sottolineato Green nella conferenza stampa tenutasi nella sede del Mibac, erano città di cultura con un grande passato e tutte hanno lavorato con un impegno davvero enorme, ma “il futuro” era una delle chiavi dirimenti.
“La Giuria – ha detto il segretario generale del dicastero Antonia Pasqua Recchia – ha valutato con questo obiettivo (il futuro, ndr) che è molto importante soprattutto per l’Italia che ha una grandissima storia dietro le spalle, ma che ha, però, un futuro da costruire proprio basandosi sulla cultura. Cosa assai significativa. La Giuria ha individuato quei progetti che nella loro elaborazione, nel loro percorso, andavano a sollecitare soprattutto la creatività, il futuro, i nuovi equilibri e penso anche le prospettive per i giovani. Se la Giuria ha scelto queste città, evidentemente questi progetti rispecchiavano i requisiti. Hanno, infatti, studiato i progetti in modo molto approfondito nel corso di cinque giorni di full immersion. Sono stati dieci ore chiusi in una stanza ed hanno, quindi, potuto valutare con serenità concludendo infine, in modo unanime, che i sei progetti erano quelli annunciati oggi”.
“Questo, però, non vuol dire – ha aggiunto il segretario generale – che gli altri 15 progetti debbano essere dimenticati. E’ stato fatto un lavoro immenso da tutti gli italiani di queste aree. Un lavoro che va valorizzato. E’ un patrimonio di progettualità che non va buttato via, ma deve essere messo insieme a sistema, perché questo è il futuro dell’Italia, l’Italia futura che è la capitale della Cultura europea. La cultura è uno dei nostri asset fondamentali e su questo asset dobbiamo costruire una prospettiva di rilancio”.
Il logo per la candidatura della città di Lecce (tafter.it)
Il Commissario Ue per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, Androulla Vassiliou, commenta così la selezione di Siena, Cagliari, Lecce, Ravenna, Perugia-Assisi e Matera , in rappresentanza dell’Italia, per la corsa alla qualifica di Capitale Europea della Cultura 2019: “Desidero congratularmi con le città per la loro nomination dopo la prima fase della competizione. Più di venti città, un numero record, sono in corsa per il titolo. Questa è la prova della popolarità dell’evento Capitale europea della cultura”.
“Il solo fatto di essere iscritte nell’elenco ristretto per l’attribuzione del titolo – ha spiegato Vassiliou – può arrecare alle città interessate importanti benefici a livello culturale, economico e sociale, a condizione che la loro offerta sia inserita in una strategia di sviluppo a lungo termine basata sulla cultura”. “Le Capitali – ha sottolineato la Commissaria - sono l’occasione per i cittadini europei per imparare a conoscersi meglio, condividendo patrimonio storico e valori, in altre parole, per provare un sentimento di appartenenza ad un’unica comunità di cittadini europei”. “Incoraggio tutte le città preselezionate a sfruttare al meglio tale opportunità” ha concluso Vassiliou.
Le altre candidate e le future capitali. Al ruolo di Capitale della Cultura erano candidate più di venti città, «un record» per la Commissaria europea. Oltre alle sei entrate nella short-list: Aosta, Bergamo, Caserta, Vallo di Diano e Cilento con la Campania e il Mezzogiorno, Erice, Grosseto-Maremma, L’Aquila, Mantova, Palermo, Pisa, Reggio Calabria, Siracusa, Taranto-Sudest, Urbino e Venezia-Nordest. Ogni anno sono due le Capitali europee della Cultura. Nel 2019, insieme ad una delle sei città italiane ci sarà anche una seconda città, in Bulgaria, dove la preselezione sarà fatta il mese prossimo. Fino al 2019 le future capitali della Cultura saranno: Umea (Svezia) e Riga (Lettonia) nel 2014, Mons (Belgio) e Plzen (Repubblica ceca) nel 2015, Breslavia (Polonia) e San Sebastian (Spagna) nel 2016, Aarhus (Danimarca) e Paphos (Cipro) nel 2017 e La Valletta (Malta) e Leeuwarden (Olanda) nel 2018.