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Ecco perché bisogna avere paura di andare in Brasile durante i Mondiali

Creato il 13 giugno 2014 da Aplusk

brasile viaggiare sicuriL’altra faccia della medaglia, giocare in Brasile una della competizioni più importanti dello sport e fare i conti con diversi rischi e pericoli. Lo stesso Ronaldo sa che questa è un’occasione unica perché “sarò morto prima di vedere un altro Mondiale giocato nel mio paese”.
Tuttavia ci sono diversi motivi per temere un eventuale soggiorno a Rio de Janeiro e dintorni durante la kermesse. È lecito allora domandarsi: perché bisogna avere paura di andare in Brasile durante i Mondiali? 

Brasile viaggiare sicuri: i consigli

Ecco una prima risposta: «Il Brasile è uno dei Paesi più pericolosi del mondo. Un evento come i Mondiali di calcio lo rende ancora più vulnerabile. In particolare ci rivolgiamo ai manager, a chi visita il Paese per il lavoro o a chi, e sono tanti in tutto il mondo, porteranno ai Mondiali clienti importanti», spiega Marianna Vintiadis, Country Manager di Kroll, la società di consulenza sul rischio leader a livello mondiale. Un’indicazione molto importante e da tenere sempre a mente: chi si reca in Brasile deve studiare i percorsi, decidere con che mezzo muoversi, porre particolare attenzione ai pagamenti e non dare nell’occhio. Niente gioielli, orologi appariscenti, borse troppo ingombranti, oggetti tecnologici in vista.

Questo anche perché i crimini violenti e non violenti continuano a far registrare percentuali molto alte. E tra i crimini più diffusi bisogna annoverare i cosiddetti “crimini da strada”: borseggi, rapine a mano armata, furto d’auto, rapimenti lampo (riscatti al bancomat), aggressioni sessuali, purtroppo ancora molto diffuse a Rio de Janeiro e Natal. Mentre i furti d’auto dei viaggiatori stranieri, si verificano per lo più nella zona del ritiro azzurro di Manaus, Rio de Janeiro e Brasilia. Non c’è da scherzare.

Ecco perché bisogna avere paura di andare in Brasile durante i Mondiali

Certo, l’ebbrezza di vivere il campionato del mondo e seguire la Nazionale italiana con le spiagge di Copa Cabana sullo sfondo è tutta un’altra cosa; non bisogna per forza rinunciare e farsi prendere dallo scoramento. L’agenzia newyorkese Kroll – che fornisce proprio servizi di sicurezza per aiutare i clienti a ridurre i rischi – parla anche di un ulteriore pericolo presente e da non sottovalutare: l’hackeraggio. Ossia, il furto di dati e informazioni sia di imprese che di privati. Nel 2013 circa 22 milioni di brasiliani (il 10% della popolazione) sono stati colpiti da questi crimini informatici. Dunque, ecco perché bisogna avere paura di andare in Brasile durante i Mondiali. Ma tutto questo non vuol dire rinunciarvi, ma seguire i consigli giusti. Viaggiare con attenzione. Anche durante i Mondiali.


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