E' possibile aprire un bando pubblico di gara pubblicato dal Comune di Napoli e vergognarsi di essere romani? Ma assolutamente sì, e ve lo dimostriamo facilmente.
La cosa cade a fagiolo per parlare ancora una volta di Piazza Navona e della Fiera della Befana. Il bando-truffa pubblicato dal Primo Municipio lo abbiamo criticato più volte e forse anche grazie o a causa delle nostre critiche ad oggi, 13 novembre, tutto risulta bloccato. Il bando era scritto in maniera allucinante e sembrava cucito su misura per regalare per 10 anni una delle piazze più belle del mondo al solito racket degli ambulanti (gli stessi che, come nel frattempo ci ha spiegato Luca Odevaine a margine degli interrogatori di Mafia Capitale, utilizzavano poi questi introiti per finanziare tutta la politica romana). Proteste e analisi, partite su questo blog e poi approdate con eccellenti articoli sul Messaggero, hanno spinto il Comune ad intervenire e ad obbligare il Municipio a modificare il bando in corsa. Queste modifiche, sostanzialmente un disciplinare di qualità, hanno portato i risultati a due possibili esiti:1. si ignora e si cerca di eludere il disciplinare e si assegna la piazza ai soliti noti
2. si considera strettamente il disciplinare e dunque si escludono molti dei soliti notiNel primo caso, il più probabile, la situazione che si verrebbe a generare sarebbe politicamente molto, ma molto imbarazzante. Il Commissario Tronca si potrebbe trovare, tra qualche ora o qualche giorno (sempre se non si continuerà a tenere tutto congelato), a mettere la propria firma su un provvedimento che per un decennio consegna una manifestazione così importante ai soliti gruppi di potere dell'ambulantato romano. Davvero inquietante per lui, davvero manna per chi vuole attaccarlo e per chi, tramite lui, vuole attaccare Matteo Renzi. "Ha cacciato Marino e ora tornano i mafiosi a spartirsi la città" sarà il facile testo di svariati tweet, post e articoli. Ecco perché è tutto congelato. Perché una decisione su questa partita rischia di mettere in grave imbarazzo il Commissario e su su addirittura il Primo Ministro. Pensate in che squallido cul de sac si è ficcato il Primo Municipio pur di tutelare strenuamente gli interessi dei peggiori "commercianti" della città.
Ma il bando non poteva essere fatto meglio? Ma i dirigenti del Primo Municipio, invece di licenziare un testo-truffa, non potevano provare a fare qualcosa di più dignitoso? Per rispondere a queste domande ci siamo sfogliati il bando pubblico che la Città di Napoli e in particolare la Municipalità 2 (una di quelle iper centrali), ha pubblicato qualche giorno fa - l'evidenza pubblica è ancora in essere per 10 giorni - per trovare operatori per ben 317 posteggi per le fiere natalizie. Anche qui, attenzione, si chiamano "fiere", ma, tanto per dirne una, l'accesso non è ristretto esclusivamente agli ambulanti e, oltretutto, l'anzianità non è affatto declinata piazza per piazza: tutti possono concorrere, anche da fuori Napoli, con un punteggio di anzianità che vale per tutte le aree, non facendo preferenze tra zona e zona.
Eh sì perché a Napoli la seconda Municipalità ha fatto un bando per tutte quante le piazze del territorio, non hanno fatto, come al Primo Municipio di Roma, bandi piazza per piazza tutti diversi. A Roma il Municipio I fa un bando per Piazza Navona, uno per Piazza Mazzini (peraltro già assegnato, con risultati che potrete "apprezzare" a breve), uno per Chiesa Nuova, uno per Via Vittorio Emanuele Orlando e così via. A Napoli si fa un bando unico, si scelgono gli operatori e poi si distribuiscono nel resto del territorio.
M vediamo quale altre differenze ci sono tra le due città. Non si tratta, intendiamoci, di un bando particolarmente geniale, anzi ha alcuni difetti specialmente su come vengono assegnati i punteggi. Ma stiamo parlando di qualcosa che è ad un abisso da Roma. Qui potete leggere tutto, farvi un'idea e darci il vostro parere. Innanzitutto il bando è pubblicato: a Roma non è così. E' stato pubblicato solo per qualche giorno e poi è sparito, e poi non è mai stato visibile del tutto, di due file principali uno non ha mai funzionato. Il bando poi insiste più volte sul concetto di "eccellenza" e di qualità. Insomma si cerca di far capire che si punta a qualcosa di ben fatto, a Roma manco lontanamente. Il massimo del ben fatto sono state le idiozie (poi risultate necessarie di correzioni) sul cibo biologico o sui prodotti riciclati, autentiche scempiaggini scritte da cialtroni e incapaci.
Ogni mercatino ha degli obblighi, soprattutto su materiali, decoro e pulizia e ogni mercatino deve nominare un responsabile che segua che tutto vada bene.
Sono specificate le tariffe, ovvero quanto gli eventuali vincitori del bando dovranno pagare al Comune in base ai metri quadri. Nulla di tutto questo è specificato a Piazza Navona: i banchi di Piazza Navona pagano qualcosa? E se pagano qualcosa, quanto pagano? Come sono state calcolate le tariffe. Non se ne sa nulla e non è escluso che anche qui gli spazi risultino gratuiti per i poveri ambulanti.Il progetto, per ciascuna area, deve essere coerente e integrato. Ovvero: non è che ciascun operatore di tale piazza può decider per suo conto lo stile del box, deve essere omogeneo agli altri. Poi ci sono con precisione gli orari di apertura e di chiusura. Ma soprattutto c'è scritta nel bando la data precisa entro la quale la giuria deve esprimersi: non si può fare come sta facendo oggi il Primo Municipio. A Roma ognuno può fare come gli pare umiliando gli imprenditori seri, di qualità e onesti, a Napoli no.