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Ecco perché la pagina Facebook di Romafaschifo è stata chiusa

Creato il 20 ottobre 2014 da Romafaschifo
Ecco perché la pagina Facebook di Romafaschifo è stata chiusa
Quando abbiamo visto, ieri pomeriggio su Twitter, passare questa immagine in primis ci siamo augurati un fotomontaggio, in secundis l'abbiamo pubblicata immediatamente su Facebook stigmatizzandola fortemente. Non abbiamo neppure menzionato quale tifoseria avesse esposto un messaggio così meschino in un momento in cui il sindaco - che non ci sogniamo manco per sogno di difendere e che anzi attacchiamo ogni tre per due, intendiamoci - era impegnato in un passaggio molto delicato di forzature politiche relativo a sacrosanti diritti civili riconosciuti dovunque e non da noi (poi si è scoperto lo striscione essere risalente ad un anno fa, ma poco cambia sul concetto). I tifosi - che poi abbiamo scoperto essere della Lazio - ce l'hanno giurata. Decine i messaggi di minaccia e insulto che preannunciavano una segnalazione di massa. Così hanno fatto. E Facebook ci è cascata. Probabilmente il social network di Mark Zuckerberg ha considerato noi responsabili di quella scritta ingiuriosa, mentre invece l'avevamo pubblicata soltanto per deprecarla.

Questo poi, ovviamente, si è sommato alle decine e decine di segnalazioni che pendevano sulla nostra testa. Tutto il mondo dei movimenti, tutti coloro che hanno piacere ad utilizzare l'auto come uno strumento di offesa del prossimo e non come un mezzo di trasporto, tutte le lobby e i racket sui quali ogni giorno la pagina faceva luce e rumore talvolta contribuendo o alla soluzione o alla sensibilizzazione di decine di migliaia di persone. 


Ecco perché la pagina Facebook di Romafaschifo è stata chiusa
Su Facebook c'è gente che si vanta di averci segnalato per intimidazione (???) quasi un anno fa. Oggi Facbeook gli ha notificato la soddisfazione di quella segnalazione. 

Certo la pagina intimidiva chi voleva continuare a vivere nella prepotenza, nell'illegalità e nel degrado fisico e morale. E dava fastidio a molti: a coloro che occupano case pur non avendone il diritto, a coloro che in spregio di chi si comporta bene promuovono la loro attività affiggendo abusivamente, a coloro che considerano un diritto posteggiare in tripla fila, a coloro che non hanno capito quanto siano importanti le pedonalizzazioni e a coloro che non hanno compreso quanto, in fondo in fondo, sia stato giusto aumentare i costi delle strisce blu. E cosa dire dei graffitari? Mai tanta violenza contro di noi come da parte loro, alcuni di questi autentici frustrati si sono posti l'obbiettivo di far chiudere la nostra pagina perché solo e soltanto sulla nostra pagina si proponeva una narrazione diversa delle loro gesta: non artisti, non creativi, non ragazzi in difficoltà ma solo prepotenti da punire e reprime così come è capitato in tutto il resto d'occidente. Come solo e soltanto sulla nostra pagina si imbastiva una storia diversa sulle occupazioni: non solo persone in difficoltà e senza un tetto, ma anche approfittatori, ricettatori di speranze, strozzini del disagio altrui in cambio di denaro. Insomma in definitiva dava fastidio a coloro che si sono abituati ad una città che non ha paragoni al mondo quanto a inciviltà, sopraffazione e violenza e non hanno intenzione di modificare le loro abitudini per nessun motivo al mondo. Da chi occupa case e le rivende a chi viene pagato per smaltire materassi e poi li sparge per strada. A tutti questi signori - decine di migliaia di persone in città - la nostra pagina Facebook rompeva le uova nel paniere.La pagina era diventata, insomma, troppo potente (ricordate quando bastò pubblicare una foto di alcuni maialini grufolanti nella monnezza a Boccea per far saltare amministratore delegato e presidente dell'Ama?). Pestava i piedi a troppe persone. E dunque prima o poi, dunque doveva succedere. Non importa: si va avanti qui sul blog e su Twitter. Un tentativo di fare ricorso c'è e lo perseguiremo, dopodiché si aprirà una nuova pagina ripartendo da zero (peccato vedere buttati via due anni e mezzo di contenuti, migliaia di segnalazioni dei cittadini) perché anche il contributo di Facebook a questa attività di sensibilizzazione che sta dando frutti incredibili non può essere trascurato. Ne approfittiamo - visto che in questi giorni molti ci hanno chiesto conto - per ringraziare tutti coloro (e siete stati davvero tantissimi, sorprendentemente tantissimi) che hanno donato qualcosa per sostenerci nella causa contro Casa Pound - la storia è raccontata qui - che ci ha denunciati per diffamazione sull'altro blog del gruppo, Degrado Esquilino. L'udienza è andata discretamente e la prossima, forse definitiva, è fissata per il 19 dicembre. Chiunque volesse contribuire è ovviamente il ben venuto. Il link è questo

Ecco perché la pagina Facebook di Romafaschifo è stata chiusa

Ovviamente nel frattempo i medesimi sciacalli che hanno impedito alla pagina di continuare ad esprimersi, si sono impossessati di loghi e quant'altro per aprire pagine fake. Già centinaia di "mi piace" in pochi minuti, a riprova del potere di cui sopra. Ma su questo probabilmente Facebook non prenderà provvedimenti...

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