Magazine Italiani nel Mondo
Ecco perchè non ci sarebbe nulla di male se Berlusconi si dimettesse!
Creato il 15 giugno 2011 da AlbertofattoriAndiamo poi in Giappone dove è già stato deciso che subito dopo che la situazione post terremoto - tsunami si sarà stabilizzata, si dimetterà l'attuale primo ministro, oltretutto appena eletto e che ha appena passato una fiducia parlamentare. Una decisione connesse proprio per come ha gestito la crisi e il malumore profondo della popolazione sulle scelte fatte dal governo durante questa incredibile emergenza.
Torniamo in Italia: sull'onda della richiesta di dimissioni di queste ore, un ministro del governo in carica ha affermato "dopo la sconfitta del divorzio, la DC ha continuato a governare per altri 20 anni!". Un altro ministro ha poi rimarcato il punto con un inequivocabile "se dovessimo dimetterci ogni volta che ci votano contro...", a cui altri esponenti della maggioranza hanno aggiunto "erano solo dei referendum!".
Bene, premesso che è giusto non strumentalizzare i referendum per fini meramente politici, a questo punto appare evidente che il problema vero in Italia sia un altro e riguarda l’"etica politica".
In una situazione "normale" e in una democrazia evoluta, apparirebbe evidente che ad essere bocciate dai referendum non sono state le persone, ma la linea politica scelta dal Governo, oltretutto su due delle maggiori emergenze mondiali: energia ed acqua.
Non un dettaglio da poco, come dire le basi stesse della infrastruttura del paese nel futuro (solo per il nucleare erano 30 Mld di investimenti), le scelte che condizioneranno intere generazioni a venire (così come la stessa scelta NON nucleare fatta ieri).
Poco importa a questo punto questionare sulle "dietrologie" connesse, come per esempio che la legge abrogata sull’acqua è stata presentata dagli stessi che ora ne stanno chiedendo l’abrogazione o se il nucleare potrà in futuro essere più o meno sicuro o se il voto di ieri sia solo l'effetto del dramma Giapponese.
Se la politica ha veramente come primo punto della propria agenda il bene del paese, sentirebbe il dovere prima di tutto etico, di proporre le proprie dimissioni, quale gesto di rispetto al paese.
Tra l'altro, visto che lo stesso parlamento non sembra essere più a sua volta "in linea" con il volere popolare, avendo avvallate le leggi ora abrogate, nulla di male ci sarebbe in un paese normale a "rifare la conta", attraverso nuove elezioni, che avrebbero il grande pregio di mettere a tacere le "male lingue" su una gestione non democratica della cosa pubblica o peggio, di presunta dittatura di questo o quello.
Questo in un paese normale.
Per cui che Berlusconi si dimetta, non dovrebbe apparire come un gesto straordinario, ma qualcosa di normale nel continuo dialogo democratico tra popolo e governo che normale altrove, dovrebbe esserlo anche da noi.
E' la democrazia, per cui se chi è al governo “sente” di non godere della fiducia della maggioranza del paese (e attenzione non solo quella parlamentare), soprattutto su tematiche delicate come quelle affrontate nei referendum, dovrebbe sentire la necessità di aprire la strada ad un cambiamento che ripolarizzi gli interessi del paese attorno nuovi obbiettivi realmente condivisi.
Il voto di ieri è un gesto concreto di democrazia, così come appare evidente che Berlusconi con il suo sconsigliare di votare sia stata una inutile caduta di stile: quale capo di governo in carica avrebbe dovuto avere il senso etico di presentarsi al seggio dichiarando il suo voto, perchè come le elezioni, anche i referendum si possono vincere, sempre che si prenda la briga di spiegare alla gente le proprie ragioni.
Per cui definire i risultati di ieri "una sfiducia alla politica del governo" appare tutt'altro che azzardato. Esattamente la lettura che il mondo sta dando in queste ore.
Ma i referendum possono essere anche ben altro: l'occasione per l'Italia (e Berlusconi) di mostrare ora al mondo che è un paese normale, in cui lo scontro politico per quanto sia appassionato, particolare, unico, forse alcune volte troppo complesso, rimane però sempre dentro le regole base di una democrazia di stampo occidentale.
Perché le elezioni si possono sempre rivincere, mentre per qualsiasi governo, arduo è riconquistare la fiducia profonda e il supporto di un popolo verso le scelte da fare se questo non ascolta le sue urla di "disperazione", soprattutto di fronte alle scelte dolorose che dovranno essere fatte per superare la crisi attuale.
E i referendum sono questo messaggio "forte e chiaro" lanciato dal popolo. Ora spetta alla politica fare la sua parte, senza giustificarsi o peggio facendo "orecchie da mercarnte" o continuare a rifugiarsi dietro il poco onorevole “scarica barile”.
L'Italia s'è destata!
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La chiesetta di Roslin e il Castello, o di tutto ciò che non ha detto Dan Brown…
…. non ha detto che la chiesetta è un capolavoro bellissimo, intarsiato come nessuna costruzione gotica (purtroppo all’interno non si possono fare foto),... Leggere il seguito
Da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ -
Referendum Grecia: cosa succede se vince il sì, cosa succede se vince il no
Il Messaggero analizza cosa potrebbe accadere dopo il referendumAl di là delle rassicurazioni, il timore è l’effetto contagio per la crisi in Grecia. Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
La seconda ondata
Intervista di Peter Jellen. della Rivista Online "Telepolis", a Robert Kurz, del 18 e 19 luglio del 2010 Peter Jellen: Mr. Kurz, negli ultimi tre anni, la... Leggere il seguito
Da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Freedom Flotilla e la vergogna d’Israele
mcc43In solidarietà con quei cittadini israeliani la cui onorabilità è quotidianamente sfigurata dalle azioni illegali e dalle manipolazioni dell’informazione... Leggere il seguito
Da Maria Carla Canta
MEDIA E COMUNICAZIONE, POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Speciale crisi greca (1)
Il primo ministro greco Alexis Tsipras, nella notte di venerdì, ha indetto e programmato un referendum per il 5 luglio prossimo, al fine di far esprimere... Leggere il seguito
Da Vincitorievinti
ECONOMIA, POLITICA ITALIA, SOCIETÀ -
Per quella parte di Greci "ritardati" che solo ora si mettono in coda allo...
Beh...pensavo peggio... ;-) FTSE MIB a -4,4% DAX a -3,8% ed euro/usd ad 1,1091.... Sul caso Grecia si potrebbe parlare all'infinito: al di là dei discorsi sui... Leggere il seguito
Da Beatotrader
ECONOMIA, SOCIETÀ