Via dello Statuto. Si apre la strada, se fa un buco tutto storto, si toglie il vecchio tubo, si mette il nuovo tubo, si rattoppa tutto alla bell'e meglio. Magari togliendo il vecchio tubo del gas si sfascia il vecchio tubo dell'acqua e si allaga tutto (succede quasi sempre). E poi quando il lavoro è finito arriva l'Enel, o la Telecom, o Fastweb e si ricomincia da capo...
Oltre alla corruzione (faccio lavorare quella ditta perché in cambio mi paga la mazzetta in cambio che io le assegni l'appalto sottobanco e soprattutto in cambio che io non le mandi controlli per verificare la qualità dei manufatti), oltre al livello infimo delle ditte-romane (come nel settore dei cartelloni, sapete!? Le ditte romane non andrebbero fatte lavorare perché sono la quintessenza della sciatteria più laida), c'è un altro motivo per il quale la vostra città è l'unica capitale occidentale (ma manco in Sudamerica, in Asia o in Africa a dire la verità) così disseminata di buche sull'asfalto al punto da rappresentare un caso mondiale. C'è un altro motivo per il quale la vostra città vi impedisce un viaggio confortevole su un bus. C'è un altro motivo per il quale la vostra città obbliga il vostro mezzo a due ruote a durare la metà di quanto dura in qualsiasi altra città con costi allucinante che sostenete senza accorgervi di sostenere. C'è un altro motivo per il quale gli incidenti palesano dati da guerra civile. C'è un altro motivo per il quale i carrozzieri, gli osteopati, gli ortopedici lavorano alla grande a Roma a causa di una cittadinanza (e di mezzi di trasporto) messi costantemente sotto stress con danni immensi al portafoglio ed alla salute.Questo motivo sta nelle gallerie di sottoservizi. Ci sono in tutto il mondo e sono dei tunnel sotterranei sotto la strada dove passano le condutture di tutti i servizi a rete (l'acqua, la luce, l'illuminazione pubblica, il gas, il telefono). Funziona così dovunque. Se c'è un guasto, se c'è da sostituire una tubatura, se le normative obbligano, mettiamo, di passare dal piombo alla plastica quanto al materiale dei condotti si entra da un tombino, si cammina nella galleria e si lavora. In superficie la cosa è trasparente, nessuno si accorge di nulla o quasi. A Roma non solo questa infrastruttura, nella sciatteria e nell'incapacità totale, non è stata mai fatta, ma neppure nessuno pensa ad effettuare un investimento (sarebbe enorme, d'accordo, ma se non si parte mai...) per iniziare a farlo. Un investimento grande che però verrebbe ripagato nel tempo perché alla lunga spaccare e ricoprire (malamente, ed ecco le buche) ogni volta che c'è da fare un intervento comporta dei costi atroci che via via superano i grandi investimenti necessari a realizzare le gallerie.Ovviamente anche qui non è un problema di soldi. Nella maniera più assoluta. Anzi, la ricerca, negli anni, è sempre stata quella: trovare il modo per rubare più denari pubblici possibili defraudando la città. Spaccare e ricoprire le strade, lasciarle in condizioni emergenziali, poter grazie alle condizioni emergenziali procedere per appalti di "somma urgenza" è il balsamo per i nostri dirigenti comunali, per i nostri consiglieri municipali corrotti, per i nostro consiglieri comunali corrotti, per i nostro presidenti di municipio corrotti. Le buche, il vostro mal di schiena, la vostra impossibilità di andare in bici senza ammalarvi alla prostata, le vostre cadute, i vostri 50mila euro che alla fine della vostra esistenza avrete speso tra motorino, auto e carrozziere fanno parte della tassa che ogni santo giorno - e pure senza protestare granché - pagate alla corruzione, alla camorra, all'inefficienza, alla sciatteria di chi vi governa. E non parlate di questo all'Assessore ai lavori pubblici di turno, (qualsiasi esso sia) potreste metterlo in imbarazzo. Perché tutta la politica, a Roma, si basa sui danari che queste vergognose inefficienza generano e fanno sgorgare. Difficilmente questa gente taglierà mai il marcio ramo dove sta appolaiata...Un sistema corrotto, marcio, che genera disagio, che produce stress, che alimenta la malavita, che fa ingrassare pochissime persone in cambio del malessere di tantissime le quali, però, non protestano. Una china che nessuno ha intenzione di invertire. Una faccenda, addirittura, che non viene narrata. Di cui nessuno parla mai. Sulla quale non v'è storytelling fatta eccezione per questo blog. Oggi stesso sui giornali si parla di grandi investimenti pubblici necessari a far ripartire l'economia europea altrimenti anchilosata. Investimenti come questo, nella città di Roma, genererebbero centinaia di posti di lavoro, farebbero girare l'economia riattivandola e stappandola e, alla lunga, risulterebbero ripagati automaticamente. Togliendo dalle grinfie del malaffare e della malavita tantissime risorse economiche. Forse è proprio per questo che non si fa nulla?