Il documento segnala il particolare dinamismo della Francia e del Regno Unito, mentre la Svezia e la Polonia confermano una posizione leader nella politica estera europea. Ma tra i Paesi più attivi l'Ecfr segnala anche l'Italia, che dopo anni caratterizzati da uno scarso protagonismo internazionale, è tornata a giocare un ruolo rilevante. Se nel 2012, infatti, il nostro Paese guidava l'Europa in 3 componenti, lo scorso anno si è distinto in 9 aree d'azione, cioè quelle relative alla Siria, all'Iran, alla sicurezza nel Nord Africa, alla diversificazione energetica, al sostegno alla Somalia, alla Serbia e alla visione strategica sulla Turchia. L'Italia, inoltre, risulta sempre cooperativa, grazie alla strategia più propositiva, strutturata e orientata al raggiungimento di obiettivi nel lungo periodo assunta dal governo Letta, soprattutto nel Mediterraneo e nei Balcani occidentali. Naturalmente è solo un caso che l'attuale governo abbia un ministro degli Esteri che si chiama Emma Bonino. Quella che qualcuno vorrebbe si dimettesse imputandole il pasticcio dei marò – che altri hanno combinato – magari dopo aver misurato la lunghezza del velo che portava nella sua missione a Teheran.
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