Eckhart Tolle: Un nuovo mondo

Da Gianfranco

“Il proposito principale di questo libro non è quello di aggiungere nuovi credo o nuove informazioni alla mente oppure di convincervi di qualcosa, ma quello di portare a un cambiamento della coscienza, in altre parole, quello di svegliarvi. In questo senso , questo libro non è “interessante”. Interessante significa che potete mantenere le distanze, giocare mentalmente con le idee e i concetti, essere d’accordo oppure no. Invece questo libro si occupa di voi. O cambierà il vostro stato di coscienza o non avrà significato alcuno.”



E’così che l’autore, Eckhart Tolle, definisce “Un nuovo mondo” in una delle sue prime pagine. Personalmente, sia leggendolo sia dopo averlo letto, l’impressione che ne ho ricevuto èche si tratti di un libro “potente”; è questo l’aggettivo che sento più appropriato. Semplice da leggere, per la fluidità,l’immediatezza e la sistematicità con cui tutto ilmateriale è esposto, si basa su pochi concetti cardine (l’ego, il corpo di dolore, la liberazione, la quiete), ma definiti ed eviscerati in maniera dettagliatissima, in quanto a tutto ciò che rappresentano nell’economia del mondo interiore individuale e collettivo, e convalidati dal supportodi riferimenti autorevoli, quali frasi di grandi figure spirituali (Buddha, Gesù) o incisivi aneddoti ripresi dai contesti più diversi, da quelli più austeri di maestri Zen, a quelli più quotidiani, ripresi dalla vita dell’autore stesso. All’apparenza banali, evidenziano in realtà che invece tutto è necessario, nel senso che non può essere diverso da com’è: ogni fiocco di neve deve cadere nel punto preciso in cui cade.

Tutto dunque è espressione di un’intelligenza superiore o Cosmo o Essenza, di cui tutti siamo parte e che si esprime attraverso di noi come un danzatore attraverso la danza. È l’Essenza che dovremmo riuscire a sentire dentro di noi per scoprire e realizzare ciò che siamo. Ma per aspirare a questa possibilità, bisogna riuscire a vivere l’“Adesso” – il momento presente - in tutto il suo potere; e questo si realizza se si riesce a prendere le distanze, a guardare dall’esterno l’ego e liberarsi dal corpo di dolore. Si può giungere così, attraverso la liberazione, alla quiete, lo stato interiore in cui possiamo essere in contatto profondo con noi stessi e percepirci come parte integrante del Cosmo, sentire l’amore universale che impedisce a qualsiasi barriera di elevarsi tra noi e tutto ciò che ci circonda.

Questa è davvero “L’ unica cosa che conta”, per dirla con il titolo di un libro di Raffaele Morelli, che, mediante i principi del chassidismo, rivela una impostazione “ideologica”, ovvero spirituale, sostanzialmente concorde con Tolle, che d’altronde risulta allineato per vari aspetti con l’“insegnamento sconosciuto” di Gourdjeff; né la figura metaforica del guerriero perfetto dello stregone Don Juan di Castaneda contraddice ai fondamenti dell’esposizione dell’autore di “Un nuovo mondo”. E si potrebbe continuare con Osho e il suo modo d’intendere l’amore …

Insomma, il libro di Tolle sembra confermareche da più parti, senza nessuna influenza reciproca, persone diverse, appartenenti ad epochee mondi differenti, siano arrivati a dire, con forme diverse (per ovvi motivi di contesto, se non altroculturale), sostanzialmente le stesse cose. Certo, erano persone straordinarie, che hanno lasciato una traccia indelebile nel tempo e nella storia: dimostrazione ne è che a distanza di millenni ciò che hanno fatto e detto viene ancora tenuto nella più alta considerazione; avevano toccato la Verità. Dunque, la Verità esiste, è l’Essenza; e ognuno di noi – sostiene Tolle - può trovarla senza andare lontano: dentro di sé.


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