Lo scorso 20 marzo, l’Italia si è ritrovata con il naso all’insù per osservare la tanto attesa eclissi di sole. Senza dubbio un grande spettacolo naturale, ma dal costo non indifferente: il fenomeno ha infatti comportato il distacco programmato dalla rete circa 9.000 MW di impianti fotovoltaici, più o meno la metà di quello disponibile sul mercato italiano dell’energia
Un’operazione prevista dalla procedura d’emergenza RIGEDI di Terna per la Generazione Distribuita Riducibile (GDR), distaccabile con preavviso. Peccato che in Europa siamo stati gli unici a farlo, dal momento che sono bastate poche ore senza fotovoltaico per veder impennare il prezzo dell’energia, arrivato alla punta (intorno alle 11.00) di quasi 40 euro a MWh e portando così il prezzo complessivo a 90 euro a MWh.
In una nota stampa, assoRinnovabili spiega come per gli acquirenti questo abbia comportato un esborso pari a circa 12 milioni di euro in più rispetto al giorno precedente, con un incremento del 30% sul costo totale, passato da 40 a 52 milioni di euro.
Sempre assoRinnovabili, un recente studio ha analizzato come nel 2014 il calo dei consumi elettrici e il contestuale incremento della produzione da rinnovabili abbiano notevolmente inciso sulla formazione del prezzo dell’energia all’ingrosso per un risparmio complessivo oltre 7,3 miliardi di euro nel triennio 2012-14 .
[foto da inmeteo.net]