Ecoalf, il marchio della moda spagnola che usa materiale riciclato e che ha affascinato Gwyneth Paltrow

Da Rottasudovest
"Alla nascita del mio primo figlio, è nata l'idea di creare un marchio di moda davvero sostenibile. Una compagnia il cui obiettivo non fosse continuare a utilizzare le risorse naturali del pianeta in modo indiscriminato, ma riciclare quelle già esistenti e creare la prima generazione di prodotti riciclati con la stessa qualità, lo stesso design e le stesse proprietà tecniche dei migliori prodotti non riciclati. Ecoalf simbolizza per me quello che dovrebbero essere i tessuti e i prodotti delle nuove generazioni, di qui che ho dato alla marca le prime lettere del nome di mio figlio, Alfredo" Così Javier Goyeneche, presidente e fondatore di Ecoalf spiega la filosofia del marchio. Ho letto per la prima volta di questa marca spagnola di abbigliamento nel blog di Eva Gonzalez, in un post in cui presenta una mostra sul riciclaggio in corso al Circolo delle Belle Arti di Madrid e organizzata anche da Ecoalf. Incuriosita, ho visitato il sito web, www.ecoalf.com, dove ho scoperto collezioni per uomo, donna e bambino, che utilizzano cotone riciclato per le magliette, bottiglie di plastica e fondi di caffè riciclati per la produzione dei tessuti delle giacche e che offrono una linea casual e sportiva di grande attualità per chi ama la vita di città. C'è una sezione del sito, Procesos, che spiega i processi di trasformazione di quella che in genere si considera spazzatura in tessuti di grande qualità, con notevoli risparmi di risorse e grande rispetto dell'ambiente. Per esempio, 235 grammi di reti da pesca permettono di ricavare 1 metro di tessuto con il 20% in meno di consumo di risorse naturali e il 28% di riduzione dell'emissione di gas; 70 bottiglie di plastica consentono di ricavare 1 metro di tessuto con il 20% in meno di consumo di acqua, il 50% in meno di consumo di energia e il 60% di inquinamento dell'aria. Il manifesto di Ecoalf, anch'esso sul sito web, parla di Tras(h)umanity, per spiegare che "è necessario fermare lo scambio inquinante con l'ambiente. Ecoalf non si limita a questo e vuole investirlo. Le nuove tecnologie ci permettono di farlo rivoluzionando l'idea della materia prima" Trans(h)umanity permette di "avere consapevolezza del residuo". Mi piace anche il concetto finale del manifesto: Questa volta la spazzatura è la buona notizia. Facendo qualche ricerca su Google ho scoperto che a gennaio 2013 Ecoalf ha presentato per la prima volta il proprio lavoro fuori dalla Spagna e ha scelto le passerelle fiorentine di Pitti Uomo. La sua filosofia ha attirato l'attenzione di una star come Gwyneth Paltrow, che ha collaborato con il marchio spagnolo per disegnare e produrre, in edizione limitata, lo zainetto Oslo, il cui tessuto è stato ottenuto con i fondi del caffè, e la giacca St Moritz, realizzata con bottiglie di plastica riciclata. Ecoalf ha anche un negozio di riferimento a Madrid, in calle Hortaleza 116.  E' "uno spazio multidisciplinare" spiega nell'apposita pagina del sito web "che riunisce il nostro flagship store, lo showroom e lo studio di design, affinché possiamo interagire con i clienti, la stampa e i bloggers. E' un punto di riferimento per l'innovazione e la sostenibilità, in cui si organizzano diverse attività, conferenze, mostre, proiezioni, ecc… Il tutto all'interno della filosofia Ecoalf".
C'è anche un video che racconta, solo con le immagini, il making of del negozio, come tutta la decorazione del flagship store sia fatta di materiale riciclato e come tutto, davvero tutto, può avere una seconda vita e una seconda occasione. Impressionante.



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