Economia

Ai tempi in cui ero pervaso dalla febbre della letteratura, prendendo esempio dal mio amico fraterno che ormai lo faceva da anni, ogni mattina aprendo il giornale saltavo i primi due terzi e dritto andavo alle pagine della cultura e poi degli spettacoli. Un gesto che mi veniva spontaneo e che dimostrava tutto il mio disprezzo per il reale accadimento che mi circondava. Quando avevo del tempo passavo poi dall’avidità con cui avevo letto le pagine culturali ad uno sguardo approssimativo su quelle della politica e ad una occhiata fugace alla cronaca. Mai, però, mi soffermavo sulle pagine di economia. Poi ho conosciuto un “amico” carissimo – Jack Folla – che mi ha insegnato a capire il mondo proprio dalle pagine dell’economia. Infatti è lì in quelle righe che quasi nessuno legge che succedono davvero le cose del mondo. Le persone e le società citate in quegli articoli determinano con le loro scelte il movimento del mondo in cui ci muoviamo. Ho imparato così che la mia ignoranza in materia e la relativa disattenzione a questi accadimenti lasciano più liberi gli speculatori, di fatto li agevolano e so che questo rende ancora più dolorosamente inadeguato il mio rapporto con chi a ogni istante decide in modo arbitrario della mia stessa esistenza. Il segreto delle cose ha un volto orribile, sta lì, disegnato su quelle righe e per anni, decenni inconsapevolmente ho distolto lo sguardo da quell’orrore. Adesso al mattino le pagine di economia sono le prime che leggo e comprendo di come signori ignoti stanno indirizzando la mia esistenza.