di Matteo Zola
La Commodity Futures Trading Commission (Cftc), l’autorità di vigilanza sui future americana, ha probito agli istituti bancari e finanziari statunitensi di acquistare titoli di stato europei. Per gli intermediari statunitensi i titoli di stato del vecchio continente sono un investimento rischioso. Al contrario, i broker potranno acquistare per i loro clienti soltanto Treasury e Tbill, i titoli di stato emessi da Washington. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore 60 giorni dopo la loro pubblicazione.
Un colpo basso, insomma, nel gioco dello scarica barile tra le due sponde dell’Atlantico, che palesa come “l’alleato americano” abbia per l’Europa interessi padronali. Finché l’Europa serve ai mercati e alle milizie a stelle e strisce, tutto bene, quando arranca ecco che torna l’isolazionismo dell’ “ognuno per sé e Dio per tutti”. Salvo mantenere ben armate le loro basi sul territorio europeo e spedirci in casa i loro commissari monetari per poi declassarci con le loro agenzie di rating.
A proposito: c’è anche il fondo europeo salva-Stati (Efsf) nel mirino di Standard & Poor’s. Dopo aver messo sotto osservazione i debiti di quasi tutti i paesi dell’Unione Europea, compresi quelli tripla A di Francia e Germania, l’agenzia di rating statunitense ha aperto un fascicolo anche sull’European Financial Stability Facility (Efsf), il fondo a scadenza dell’Unione che ha finanziato i governi in crisi di liquidità.