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Ecosostenibilità, clima e CO2: la versione di Rubbia

Creato il 04 giugno 2012 da Pdigirolamo

Ecosostenibilità, clima e CO2: la versione di Rubbia“Per riconciliare sviluppo sostenibile e crescita economica, devono essere fatte scelte strategiche coerenti, che si basino su reali e innovativi sviluppi tecnologici e scientifici”.

Parola di Carlo Rubbia, vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 1984, che è intervenuto alla conferenza annuale “The Creation of shared value: Sustainability and Finance”, organizzata dalla Bsi Gamma Foundation all’Auditorium Santa Margherita di Venezia.

 

Parlando davanti a un folto pubblico, Rubbia ha affermato che i prossimi dieci anni saranno fondamentali per determinare le scelte in tema di sostenibilità energetica, e che tali scelte “avranno significative conseguenze nel campo della sicurezza energetica e del cambiamento climatico, nonché sulla crescita e i posti di lavoro. I costi potrebbero essere alti, ma il prezzo dell’inattività lo sarebbe molto di più”.

 

Per Rubbia, è necessario rivedere il concetto di “costo”, svincolandolo dal mero significato economico e misurandolo anche in termini di impatto sociale e ambientale. Non solo. Per lo scienziato goriziano ”sviluppo sostenibile significa dare risposte al presente senza compromettere le generazioni future. E le fonti di energia fossile saranno indispensabili ancora per decenni”.

 

Rubbia ha anche sostenuto l’impossibilità di provare scientificamente il rapporto tra cambiamento climatico ed emissioni di CO2.

“La situazione del pianeta – ha spiegato – non è stabile e persistente, ma ciclica. E non è riscontrabile un rapporto tra i cambiamenti climatici e le emissioni di CO2”.
Difatti, ha ricordato, dall’anno 2000 è stato osservato un calo della temperatura globale, nonostante non si sia fermata la crescita della CO2 immessa in atmosfera. Anche se ha tenuto a ribadire che ”non possiamo dire che le emissioni di CO2 non contino e, di conseguenza, dobbiamo continuare a diminuirle, in particolare attraverso il ricorso a solare ed eolico. E l’Italia – ha concluso – può puntare anche sul geotermico, non ancora adeguatamente sfruttato.”

 

[foto da terranews.it]

 



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