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Ed brubaker: "con questo contratto di esclusiva che ci garantisce la piena libertà la image si è offerta di farci da mecenate"

Creato il 23 gennaio 2014 da Comixfactory


In una lunga, e interessante, intervista rilasciata da Ed Brubaker a Bleeding Cool, lo sceneggiatore di Sleepers, Capitan America, Criminal e Fatale (solo per citare alcune delle sue opere più celebrate) ha spiegato quali sono i termini del contratto di esclusiva siglato di recente con la Image Comics (ve ne ho parlato QUI).

Alcuni giorni fa, infatti, nel corso della , convention organizzata dalla Image e dedicata, ovviamente, solo alle produzioni e agli autori della casa editrice, è stato annunciato che il dinamico duo composto da Sean Phillips e Ed Brubaker ha firmato un contratto in esclusiva della durata quinquennale, periodo durante il quale gli autori produrranno in totale autonomia opere creator owned esclusivamente per la casa editrice. Ma quali sono i termini di questo contratto? Qual è il suo valore? Sarà davvero una svolta nel rapporto tra autori e case editrici? A queste domande ha risposto lo sceneggiatore nell'intervista che vi riporto parzialmente qui di seguito.

Kevin Schmidt: Mi piacerebbe parlare del nuovo rapporto che tu e Sean Phillips avete con la Image; ho già sentito diverse versioni, ma mi piacerebbe ascoltare la tua.
Ed Brubaker: Fondamentalmente, si tratta di un contratto di cinque anni durante il quale possiamo fare ogni progetto che ci passa per la testa. Non abbiamo bisogno dell'approvazione di nessuno, non abbiamo bisogno di seguire la solita trafila, si tratta soltanto della piena libertà di poter fare tutto ciò che vogliamo durante i prossimi cinque anni. [...] Fondamentalmente possiamo fare tutto quello che vogliamo e loro non devono fare altro che supportarci. È qualcosa di folle. Voglio dire, credo che nessuno prima di noi nella storia del fumetto ha goduto di un contratto come questo, a parte forse i soci fondatori della Image. Con tutta probabilità è la cosa che più si avvicina all'essere un partner di questa casa editrice senza esserne davvero partner. E siccome produco solo un paio di fumetti, non accadrà mai.
Ma si tratta davvero di una cosa rivoluzionaria, almeno per me. Perché lavoro come free lancer nel mondo nel mondo del fumetto da quindici anni e sono stato fortunato a trovarmi diverse volte
nel momento giusto al punto giusto, ma c'è qualcosa, definita 'Paranoia del freelancer', che recita più o meno: quando le cose stanno andando benissimo, stai aspettando di toccare il fondo e questo non ti lascerà più. Ho avvertito che ogni nuova cosa che facevamo, da quindici anni a questa parte, Sean e io andava sempre più alla grande del precedente. Fatale è stata la cosa di maggior successo che abbiamo realizzato insieme e il nostro rapporto con la Image era solo agli inizi e si era già rivelato così proficuo, allora ho pensato: 'e se avessimo un rapporto continuativo nel quale noi potremmo fare quello che vogliamo saltando tutta la manfrina e voi avreste l'esclusiva per pubblicarlo, e noi potremmo sperimentare tutto ciò che desideriamo?' Eric [Stephenson] ha detto: 'Sì, perché no?' gli risposi: 'non sono sicuro che prima di noi qualcun altro abbia fatto una cosa del genere' e probabilmente questa considerazione ha reso il tutto più attraente, perché per lui naturalmente si tratta anche di una questione di voler cambiare il modo nel quale le cose vengono fatte.
Molta gente si sta chiedendo se questa è un'esclusiva, ma non si tratta necessariamente di questo, qui stiamo parlando soprattutto di un accordo di pubblicazione. È una cosa che riguarda soprattutto noi due, è un po' come agiscono Marvel e DC nella loro guerra delle esclusive, volta al tentativo di legare a se gli autori. Non siamo vincolati. L'accordo è un impegno che si prendono loro nei nostri confronti, e questa è una cosa davvero buona. Non dovremo solo essere artisti e saremo trattati da artisti e così faremo le nostre cose, alla nostra maniera. Lo so che Fellini disse, 'la libertà assoluta è la morte per un artista', perché non devi mai girare a vuoto. Ma, fortunatamente per me, Sean mi chiede nuove pagine di sceneggiatura ogni tre giorni. Se avessi dovuto disegnare le mie storie, nella durata dei cinque anni di contratto avrei finito per trasformarmi in un fumetto, perché non riuscivo mai a capire cosa fare, ma per mia fortuna Sean è coinvolto e ha sempre voglia di disegnare. Credo che il risultato finale sarà quello di realizzare più fumetti come quelli che stiano facendo e meglio. La prossima cosa che sto cominciando ad abbozzare sul mio taccuino è una delle più folli, rischiose e migliori che abbia mai fatto.
KS: Nei tuoi prossimi progetti credi che sperimenterai nuovi generi narrativi?
EB: Sì, assolutamente. Stiamo parlando da anni di realizzare un qualcosa di fantascientifico e penso che l'unica ragione che non sia la prossima cosa alla quale lavoreremo dopo aver concluso Fatale è perché The Fade Out ha cominciato a prevalere nei miei pensieri e ho iniziato a fare delle ricerche per il materiale che mi servirà per realizzarla. Anche perché ho cominciato a pensare a cosa avremmo potuto fare dopo la conclusione di Fatale è stato proprio mentre Brian K. Vaughan e Marcos Martin hanno lanciato The Private Eye e non avevo alcuna intenzione di entrare in competizione con due dei miei autori preferiti. Aspetterò fino a che non avranno terminato e poi mi dedicherò alla Sci-Fi. Il punto è questo, desidero che noi si possa avere la libertà di fare qualsiasi cosa, non voglio che si resti imprigionati in un solo genere.
Avverto la sensazione che la nostra base di appassionati lettori sia incredibilmente solida. Fatale vende dal 25% al 40% in più di qualsiasi cosa abbiamo realizzato in precedenza, e ogni mese gli ordinativi che riceviamo sono sempre gli stessi. È evidente che i librai non ne stanno accatastando pile, ma ne stanno ordinando copie in base a quante ne vendono e i nostri lettori sono davvero fedeli. Lettori molto fedeli, dunque, che mi fanno pensare che resteranno tali anche nel corso dei prossimi cinque anni seguendoci di progetto in progetto; il contratto quinquennale, a mio parere, ci aiuterà a renderci un brand riconoscibile [...].

KS: Credi che un accordo del genere possa essere replicato anche presso altri editori o con altri creatori alla Image?
EB: Onestamente non lo so, anche perché non credo che nel mondo dei fumetti ci siano state altre persone che hanno collaborato assieme per un periodo così lungo. Bill Willingham e Mark Buckingam hanno realizzato assieme Fables, ma anche altre persone hanno disegnato le storie. Tra me e Sean è sempre stata una cosa tra noi, non abbiamo fatto ricorso a un disegnatore per realizzare un fill-in. Forse lo faremo nell'ultimo numero di Fatale. Sto parlando con un paio di amici per realizzare delle storie brevi che saranno pubblicate solo nell'ultimo albo di Fatale e che non saranno raccolte nel successivo volume. Solo un modo per lasciare a qualche amico di incredibile talento la possibilità di giocare per una volta nel nostro mondo. Anche se mi sento un po' strano a riguardo. Non so, c'è stato qualcun altro nel mondo dei fumetti che abbia collaborato per quindici anni? Neanche Stan e Jack sono durati così a lungo.
KS: Non con il vostro tipo di coerenza.
EB: Già. Questo accordo ha senso e funziona alla perfezione per noi e, naturalmente, mi piacerebbe vedere altri autori ottenere la nostra stessa libertà. Credo che in parte ciò che lo ha fatto accettare a Eric sia stato il fatto che noi abbiamo lasciato una enorme impronta. Per loro non rappresenta un rischio, perché in definitiva si tratta di lasciare a noi la libertà artistica e la possibilità di essere semplicemente autori, mentre loro si occuperanno di tutte le scocciature amministrative. Questo, a mio parere, dopo anni e anni trascorsi come freelance con l'incubo delle deadline in avvicinamento e con l'esigenza di dover scrivere il prossimo arco narrativo mentre ero ancora intento a scrivere il terzo albo del ciclo precedente, rappresenta l'opportunità di purificare il mio gusto creativo. Avevo bisogno di realizzare che non sono semplicemente una macchina che pompa fuori pagine, sono uno scrittore. Sento che questa è una cosa prestigiosa per Sean e me. Nessun altro nell'industria del fumetto ha mai fatto nulla come questo.
Sin da quando abbiamo cominciato a parlare di questo accordo, Sean si è sentito molto lusingato e questo perché ha finalmente realizzato che il suo lavoro ha ricevuto un riconoscimento. Queste persone hanno fondamentalmente deciso di diventare i nostri mecenati. E' fottutamente incredibile. Ed è grande, perché se è vero che riscuotiamo un buon successo, non abbiamo lo stesso successo di The Walking Dead o di Saga. Ho parlato di questa cosa in un'altra intervista lo scorso anno, durante la quale dissi: 'credo di aver capito perché le cose che scrivono autori come Vaughan o altri riscuotono tutto questo successo. Perché sono letture che spingono i lettori a chiedersi, adesso che succederà? Invogliandoli a leggere fino alla fine.' Così per diventare quel tipo di scrittore mi è bastato che qualcuno credesse in me e mi offrisse il suo aiuto. Così ho risposto, va bene, lasciatemi fare questo. Adesso per i prossimi cinque anni avremo questo contratto e questo ci porterà a lavorare come un team per 20 anni.
KS: Che è una cosa stupefacente.
EB: Già, stupefacente. Non vedo l'ora di vedere il lavoro che saremo capaci di sfornare. Ogni giorno mi arrivano pagine realizzate da Sean e sono sempre splendide. Adesso sto lavorando con due dei miei disegnatori preferiti: Sean e Steve Epting mentre Bettie Breiweiser colora tutto, e mi sembra di vivere in un fottutissimo sogno. Nell'altra metà del mio tempo sto seduto e scrivo sceneggiature o lavoro con produttori e registi che seguivo e apprezzavo da anni. Puoi pensare che avevo successo anche prima, ma non è mai vero successo se non ti liberi della paranoia del freeelance.


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