Quante volte questa poesia di Quasimodo mi torna alla mente quando, come oggi, mi ritrovo alle 11 di sera, stremato e con il cervello appiattito, dopo una giornata che oserei chiamare massacrante.
Ed è subito sera...non hai neppure il tempo di accorgertene. Ti alzi da letto prestissimo, corri come un pazzo tutto il santo giorno, ed a letto desideri tornare perchè le forze ti abbandonano: la giornata è volata via e pare un attimo da quando ti sei alzato al mattino.
Oggi è stato come un film che girava con il tasto di "avanti veloce": tutto è stato una corsa a perdifiato. I malati erano tantissimi, la sala operatoria pesantissima, in sala parto un'attività continua.
Oggi è lunedì, e ce lo aspettavamo!
Il problema è che il week end è stato tremendo, e sia sabato che domenica abbiamo lavorato con ritmi del tutto feriali, con emergenze ravvicinate e continue. Le due notti del fine settimana poi sono state molto difficili: sabato notte l'emergenza è avvenuta alle 4,30 a motivo di una distocia cervicale che poi si è risolta con parto naturale. Ieri notte abbiamo avuto prima un cesareo che è finito mezz'ora dopo mezzanotte, e poi una placenta ritenuta dopo parto a casa alle 3 del mattino.