Ed era il violoncello ammaccato da Napoleone, non quello, ideale, di Stradivari…

Creato il 30 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Ce l’hanno fatto passare per uno di sinistra, un progressista, un critico della società borghese, tanto che mancava solo che lo

Nietzsche, 1861

English: A romanticized print of Antonio Stradivari examining an instrument Español: Antonio Stradivari examinando un instrumento, en una impresión romántica del Siglo XIX . (Photo credit: Wikipedia)

chiamassero il compagno Nietzsche. Ma si può? Vero è ben che si può pure frantumare con fragoroso pugno la suggestione dell’astralis conjunctio suggerita dalla contemporaneità della nascita di Adof Hitler e dal collasso mentale di Friedrich Nietzsche – per lo squilibrio cosmico, dove ci portano le interrogazioni del generale von Koradov! –  e che del 1889 magnus annus non ce ne importa meno dei passaggi di proprietà di un seme di zucca.

Ma con la storia monumentale, dico io con la storia monumentale, una delle forme morte, tristi, plumbee che l’ammirazione del passato riveste, imbalsamando i propri miti, che atteggiamento dobbiamo adottare? Persino Nietzsche, il grande pensatore conservatore, criticava duramente codesta forma di adorazione dei protagonisti del passato, che li trasforma in pietra, che strozza sul nascere la vita e impedisce una creativa critica! Oggi non è più critica di un professore di filologia in pensione verso il monumentalismo dell’epoca, bensì interrogazione progressista! Statue, fare statue e dedicare piazze e vie, nuovo prurito del centrosinistra! Onestamente….. che ce ne importa???

E invece no, a Cremona è diventato normale e non solo qui e non solo per colpa del generale von Koradov. Il passatismo è una malattia perniciosa, epidemica, sconvolgente, una peste dell’anima. Il culto del preterito e dell’andato strappano sanguinosamente le ali del giovane ricercatore: ma lasciatelo volare, che viaggi  dove gli pare criticando or Napoleone or Rostropovich.

Perché la curiosissima coincidenza impatta l’ingombrante empereur col violoncellista russo che non vedeva l’ora di vivere ne la gloria e ne’ danari degli States. Ok. Mamma Russia insegnava musica, scacchi, sport e forse si vede. Musicisti ne sono usciti di qualità immensa, ovviamente tutti contro il dittatore. Insegni la libertà in divisa? Mah.

Rostropovich che suona per la caduta del muro di Berlino poi è diventato un simbolo, d’accordo. Quel regime non lo sopportava più nessuno, a partire dai cittadini russi che non ne potevano più e l’hanno fatto cadere (loro, non il tizio vestito di bianco, siamo seri). Il nostro problemino della sera è però quel diavolo d’uno Stradivari Duport che il Rostropovich suonò in onore dei mattoni che la gente picconava e si portava a casa per ricordo.

Brutti tempi. L’idea era che c’era una sola democrazia, tutta qua (libera dal liberismo), ma anche un’unica e sola democrazia tutta di là (libera dal comunismo). Capiamo almeno oggi, sotto l’urto della crisi economica più ambigua che ci sia, che qualcuno non può più raccontare certe allegre storielle.

Ma quel violoncello, come qualsiasi dodicenne armato di cellulare oggi può sapere in pochi secondi (questo è il nostro mondo! Lo dice sfrontatamente la superladra che appare nell’ultimo film della serie Batman), è stato suonato da Napoleone e ammaccato dai suoi stivali! Massima diffusione del sapere e massimo dominio della mitologia! Che mondo, che mondo!

Incredibilmente monsieur Duport, proprietario del violoncello cremonese, consentì al corso di suonare il prezioso Stradivari e l’imperatore non si tolse gli stivali (che mai significa essere imperatori? O portare gli stivali?) e ammaccò il violoncello che Rostropovich poi suonò giusto sotto il muro!

Curiosa coincidenza che dà molto fastidio però. Inneggi alla libertà costringendomi a pensare a Napoleone? Proprio quello strumento ha usato, bastonato dal potere imperiale, dalla maleducazione di Napoleone, dalla sua pacchiana sventatezza, non si sa come definirla, ma sì, proprio quello strumento riluce nei video di allora!!! Certo un grande strumento, un capolavoro. Non a caso Napoleone lo potè manipolare e chissà che strazio…

Il quadro che ne risulta è amaruzzo e non fa sorridere di intima letizia.

E comunque avremo monumenti a iosa, dato che Cremonaoggi.it ci fa sapere che la statua di Rostropovich già c’è, e ti pareva… Non riusciremo più a camminare in una foresta di statue coradico-perriche!

Adesso cercagli una piazza adatta…. Piazza intitolata a qualche potente signore: finirà così? Piazza Potere Consolidato? Piazza Reti Unificate? Piazza Monopolisti Uniti? Piazza Cantami o Piva?

Ma perché, perché? Perché non un popolo visionario e un po’ pazzo ci conquista, così qualcuno di noi torna in sé in un empito di furore?

Cremona certo ora ha una questione da risolvere: quante statue fare, a chi, e dove metterle!

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