L’esperienza di Cue fonda le proprie radici in tempi lontani: uomo di fiducia di Steve Jobs durante la parentesi NeXT, trasferito in Apple per occuparsi di realizzazione e promozione del software. La stampa ne ha molto parlato in occasione della recente svolta educational di iTunes e iBookstore, con il lancio dei libri di testo e il loro successo oltreoceano. Un uomo, insomma, che non sembra perdere un colpo. Un lavoratore instancabile tantomeno intenzionato a perdere la sfida per risollevare l’azienda dal claudicante esordio delle Mappe di iOS 6.
L’approccio scelto per il recupero delle Mappe di iOS 6 è spietato e diretto. Pare che Cue abbia già contatto una miriade di esperti esterni per rendere perfetta la cartografia degli iDevice, redarguendo anche TomTom per certi grossolani errori sui punti d’interesse e i dati di navigazione. Un fatto che il colosso dei navigatori sembra abbia dovuto accettare a denti stretti, pur di non perdere una partnership così gustosa come quella con Apple.
Non bisogna, tuttavia, vedere Cue come una sorta di dittatore: molte fonti riferiscono come il nuovo gruppo interno di lavoro sia molto coeso e collaborativo e, soprattutto, determinato a scovare ogni singolo errore sulle Mappe. Tanto che il dirigente ha deciso di sfruttare questa coesione per coinvolgere l’intero organico di Cupertino nella caccia all’errore, con un tool apposito di segnalazione. Dalla segretaria generica a Tim Cook, infatti, ogni dipendente è ora tenuto a riferire strade errate, punti di interessi inesistenti o rendering 3D fallaci riscontrati nell’uso quotidiano degli iDevice in loro dotazione.
Insomma, con Eddy Cue è molto difficile che le Mappe possano imbattersi in ulteriori figuracce. E se così fosse, non resta che attendersi una nuova tornata di licenziamenti che lo stesso dirigente avrà il piacere di firmare.