Facente parte – come pure Il gobbo di Londra (1966), Il fantasma di Londra (1967) e Il teschio di Londra (1968) – dei lungometraggi che il prolifico cineasta tedesco Alfred Vohrer derivò dai racconti del celebre scrittore Edgar Wallace, L’uomo dall’occhio di vetro (1969) approda finalmente su supporto dvd – con galleria fotografica quale contenuto speciale – sotto il marchio Sinister Film, etichetta CGHV particolarmente interessata alla riscoperta di classici e cult appartenenti al più vecchio cinema di genere.
Si tratta di un giallo con indagine poliziesca ruotante attorno alla serie di omicidi che cominciano ad essere consumati ai danni dei collaboratori di una nobile signora, insospettabile capo di una losca organizzazione per lo smercio della droga e la tratta delle bianche tra le cui vittime, in passato, c’è stata una ballerina che l’innamorato figlio Bruce alias Fritz Wepper avrebbe voluto sposare.
Lo stesso Wepper che i seguaci del piccolo schermo ricorderanno sicuramente per essere stato, in seguito, Harry Klein nella popolare serie televisiva L’ispettore Derrick e che, anche in questo caso, si trova affiancato dall’Horst Tappert che concesse anima e corpo proprio al poliziotto del titolo, qui calato in un ruolo analogo.
Man mano che il numero dei cadaveri aumenta e che la donna, finita nel mirino dell’assassino, organizza un ulteriore carico di ragazze da inviare in America Latina; nel corso di oltre un’ora e venti di movimentata visione condita anche con un pizzico d’ironia.
Rimanendo sempre nell’ambito delle novità Sinister, passiamo alla fantascienza con uno dei maggiori classici del filone: Il pianeta proibito (1956) di Fred M. Wilcox, vaga rielaborazione de La tempesta di William Shakespeare in chiave psicanalitica che si svolge nel 2200, quando una missione spaziale scende su Altair.
Un pianeta su cui, di un’intera colonia terrestre, soltanto il professor Morbius e sua figlia, rispettivamente interpretati da Walter Pidgeon e da Anne Francis, sono sopravvissuti alle incursioni di tanto mostruose quanto misteriose entità.
E, mentre i due sono serviti dal robot Robby (primo robot della storia della celluloide a rispettare le Tre leggi della robotica di Isaac Asimov) e Leslie Nielsen – futuro protagonista della trilogia comico-demenziale Una pallottola spuntata – veste i panni del comandante Adams, gli astronauti iniziano a nutrire sospetti nei confronti del professore; soprattutto quando scoprono a cosa occorrono realmente i misteriosi marchingegni presenti nel laboratorio.
Al servizio di un elaborato che vanta il primato di una colonna sonora interamente concepita con musica elettronica e che venne candidato al premio Oscar – senza aggiudicarselo, però – per i suoi ottimi, innovativi effetti speciali.
Trailer e galleria fotografica nella sezione extra, come pure per Warbirds – L’isola della paura (2008), facente parte dell’ordinario catalogo CGHV e che vede al timone di regia l’effettista Kevin Gendreau (Scary movie 2 e Boa vs python – Nelle spire del terrore inclusi nel lungo curriculum).
Un monster movie al sapore di eco-vengeance che, annoverabile tra i molti discendenti a basso costo della saga Jurassic park, sul finire della Seconda Guerra Mondiale vede una squadra della WASP (Women’s Airforce Service Pilots) incaricata di trasportare un’arma top secret in una base aerea del Pacifico, ma costretta, a causa di una tempesta, ad effettuare un atterraggio di fortuna su una sperduta isola in cui non è solo un piccolo gruppo di soldati giapponesi a rappresentare il pericolo.
Infatti, sono le feroci aggressioni da parte di pterodattili preistorici risvegliati dalle operazioni militari ad essere alternate alle vicende personali dei diversi protagonisti (tra cui una soldatessa desiderosa di avere il suo primo bacio); tra i quali abbiamo il Brian Krause visto nel kinghiano I sonnambuli e Tohoru Masamune, ovvero lo Shredder del Tartarughe ninja (2014) di Jonathan Liebesman. Ma gli spettatori maggiormente cinefili non possono fare a meno di notare, tra i produttori, lo Stephen Furst attore dalla carriera trentennale (Animal house di John Landis segnò una delle sue prime apparizioni) e il Phil Smoot che diresse il rozzissimo zombie movie La maledizione del cannibale (1985).
Senza dimenticare, alla direzione della fotografia, l’Adolfo Bartoli attivo in molti set del re dei b-movie Charles Band… fino all’atteso è lo scontro finale con sfruttamento degli aerei da combattimento.
Francesco Lomuscio